L’elemento saliente a breve termine.
Và esaurendosi la fase perturbata del fine settimana, con le prime schiarite che s’affacciano sui settori occidentali del Centro nord. Permangono condizioni d’instabilità che andranno scemando ad inizio settimana, allorquando avremo l’espansione dell’alta pressione delle Azzorre in direzione dell’Europa Centro meridionale.
L’elemento saliente a medio termine.
Importante tuttavia sottolineare la presenze di una vasta circolazione ciclonica in quota sul nord Africa, il cui movimento dovrebbe andare a portarla in direzione della Sicilia. Viene data come altamente probabile un’acuta fase di maltempo sulle Isole maggiori, laddove vi saranno precipitazioni anche abbondanti, in locale sconfinamento verso Calabria e Puglia. Sul resto della Penisola, salvo nuvolosità sparsa medio alta, avremo tempo stabile e secco.
L’elemento saliente a lungo termine.
Confermiamo la tendenza espressa dalla media delle osservazioni sui principali modelli di previsione a lungo termine, indicante lo spostamento del core principale del Vortice Polare tra l’Islanda e la Scandinavia. Una figura ciclonica che detterà ancora i tempi climatici del vechhio Continente, ma che potrebbe subire un progressivo indebolimento nell’ultima decade del mese.
Il trend a lungo termine:
Ultima decade che pare rappresentare il vero punto di svolta di una stagione invernale che, dal punto di vista astronomico, prenderà il via poco prima del Natale. Rammentiamo difatti ai lettori quanto sia importante il rallentamento dell’attività del suddetto Vortice affinchè il freddo presente sull’Europa Settentrionale possa abbassarsi di latitudine. Condizioni essenziale per le rimonte dinamiche dell’alta pressione delle Azzorre verso Nord, altrimenti schiacciato lungo i paralleli dall’iper attività Polare.
Elementi di incertezza: Attualmente possiamo ritenere estremamente importante l’evoluzione prevista nel medio termine, ossia quella che sarà l’effettiva influenza della goccia fredda Nord africana nello scacchiere barico Mediterraneo.
Alcuni modelli, in primis quelli europei, indicano una nuova possibile ondulazione, dalle caratteristiche prettamente invernali, la cui genesi potrebbe difatti concrettizzarsi alla fine della prossima settimana. Ipotesi visibile anche in altre mappe, ad esempio le americane, nelle quali viene tuttavia data maggiore enfasi all’azione anticiclonica oceanica.
Fattori di normalità climatica:
Il breve e medio termine dovrebbero assicurare un lento rientro nella normalità termica, frutto della circolazione prevalentemente orientale che ci accompagnerà in quota nei prossimi giorni.
L’alta pressione, seppur presente, non avrà le caratteristiche riscontrate sovente a novembre, ossia il supporto subtropicale in quota.
Focus: evoluzione sino al 22 dicembre 2006
La prima fase del periodo di previsione è destinato alla consegna di un’Italia sostanzialmente spaccata in due. Da una parte il bel tempo al Centro Nord, specie lato Adriatico; dall’altra le nubi al Sud e le precipitazioni, persino intense, destinate ad interessare le nostre Isole maggiori. Frutto, lo ripetiamo, della vasta circolazione ciclonica in quota sul Nord Africa, residuo dell’ondulazione ciclonica oceanica attualmente in atto.
Il progressivo indebolimento della suddetta depressione dovrebbe portare un progressivo miglioramento anche sulle regioni Meridionali ed Isole. L’alba dell’ultima decade pare identificare uno spostamento dell’alta delle Azzorre, sulla Spagna, mentre il Vortice Polare guadagnerebbe spazio verso Est. L’indebolimento del ramo canadese potrebbe portare ad un tentativo di rimonta dinamica dell’alta delle Azzorre, con conseguente discesa fredda sull’Europa Centro orientale, fin verso il Mediterraneo orientale.
Evoluzione sino al 27 dicembre 2006
Il periodo Natalizio non potrà che dipendere inesorabilmente dall’evoluzione appena descritta. Non eslcudiamo comunque, vista la frequenza con la quale vengono percorse determinate strade, che il primo vero freddo stagionale possa farci visita in concomitanza del primo ponte Natalizio.
In conclusione.
In conclusione s’intende rammentare quanto sia importante un costante aggiornamento circa la tendenza nel long-range. Così come ci preme sottolineare una tendenza che mostra delle probabilità d’accadimento, non delle certezze. Nessuna illusione per coloro che amano il freddo, il cammino verso il vero inverno è ancora lungo.