Sembra ieri che la protezione civile si trovava ad affrontare il problema incendi alimentato dall’eccessivo caldo africano che aveva invaso l’intero Continente. In questi giorni, purtroppo, essa stessa è nuovamente allertata, ma ad attenderla è il problema opposto, ovvero ingenti e violente piogge che sono la causa di inondazioni e rischi idrogeologici.
In Europa
La limpida immagine satellitare rilevata dal canale infrarosso, che permette di seguire l’evolversi atmosferico anche durante la notte, mostra nuvole, nuvole ed ancora nuvole su tutto il cielo europeo.
Questa situazione è determinata al centro-nord dall’espandersi della seccatura scandinava nata al termine della scorsa settimana. Questa, alimentata dal freddo vento polare, ha portato scompiglio in tutto il Continente europeo sia durante il suo passaggio che ad esso avvenuto. Quest’ultimo è causato da un profondo divario termico in cui si trovava l’intera area centrale dominata, fino alla scorsa settimana, da una vasta e robusta area anticiclonica.
Oggi il fronte freddo, che ieri divideva esattamente in due parti l’Europa, si è notevolmente esteso e sviluppato. La Francia risente ancora del suo passaggio e della sua vicinanza, la Germania e l’Austria ne sono ancora sommerse e l’Arco Alpino sembra essere diventato il punto di maggiore concentrazione.
Inoltre si nota anche una sua notevole espansione verso le coste adriatiche fino ad una preoccupante unione con la bolla, ormai divenuta un vero e proprio vortice, ciclonica che sta interessando la nostra Penisola meridionale. Un connubio pericoloso.
In Italia
Come sopra anticipato, la presenza del fronte freddo sull’Arco Alpino non fa presagire nulla di buono sulle nostre Regioni settentrionali. I forti temporali regnano sull’intero arco montuoso e le aree prealpini fino alla vasta Pianura Padana.
Il centro si trova in una situazione intermedia tra il regime temporalesco freddo del nord ed il temporalesco umido del sud ed attende prossimi sviluppi.
Il sud è caratterizzato, anche per la giornata odierna, da forti precipitazioni che provocano l’allerta delle forze di protezione. Questa situazione è figlia dell’ormai famosa falla ciclonica iberica che, lentamente, si è andata via via alimentando a causa dell’apporto energetico fornitole dalla superficie marina. Questa, risentendo ancora della calda temperatura fornita dalla torrida estate e rinvigorita dall’influenza anticiclonica nord-africana della scorsa settimana, non vedeva l’ora di restituire l’energia all’atmosfera. A sua volta la bolla ciclonica ha colto al balzo l’occasione e l’ha catturata, assorbita e messa in circolo attraverso i forti moti convettivi interni determinando forti ed incessanti temporali.