La linea di tendenza dell’indice N.A.O. conferma una fase di attenuazione della Correnti Atlantica propriamente denominata, in quanto devierà il suo flusso fortemente verso le regioni dell’Artico, da dove a scivolerà, come è noto dall’osservazione dei modelli matematici, verso la Russia e successivamente verso i Balcani, trascinando verso Sud aria piuttosto fredda.
L’indice N.A.O. sostanzialmente conferma che si sta per verificare una condizione ideale per un’irruzione di aria fredda. Un evento di breve durata: le linee di tendenza dell’indice lo vedono riportarsi verso valori appena positivi, facendo cenno ad un modesta ripresa delle Correnti Atlantiche. Con un indice così debolmente positivo, si deduce che la Corrente Atlantica sarà confinata a latitudini molto elevate, dato che di certo non risiederà nel Mediterraneo.
Nella sostanza nello scenario europeo sembra cambiare poco, l’influenza della Corrente Atlantica sul Continente continuerà a giungere attraverso impulsi di aria fredda per effetto della deviazione verso Nord, prodotta dal vasto anticiclone.
Una situazione che andrà ad intensificare il Vortice Polare che potrebbe di conseguenza, con il progredire dell’inverno, aumentare l’intensità delle sue espansioni verso le basse latitudini, con rischio di ondate di freddo anche notevoli di aria artica marittima.
Dalle Ensambles dell’indice N.A.O. vediamo abbiamo una conferma di quanto detto, con la presenza di un marginale “membro” (spaghetto) verso indici molto negativi, e vari membri tra il poco positivo e indice a 0.
In conclusione, che attendersi dall’evoluzione a più lungo termine dell’indice N.A.O.? Il MetOffiche prevede un indice più negativo dello scorso inverno, altre fonti, comprese quelle di previsione sperimentale sulle “teleconnessioni”, indicano un alert di Strat Warming che potrebbe dare origine ad una crisi fredda di origine artica, probabilmente sull’Europa., di cui qualche marginale cenno, viene visto da alcuni modelli matematici sul lungo termine (es. GFS ed ECMWF a 240 ore).
Sembra confermarsi una scarsa influenza della corrente mitigatrice dell’Atlantico a fronte di rischiose irruzione di aria fredda dall’Artico. Con tale configurazione, l’Anticiclone Russo Siberiano non avrà libera la via per espandersi dall’Est degli Urali verso la Russia europea. In poche parole, non c’è all’orizzonte alcuna influenza di situazioni di freddo continentale.
Referenze.
Articolo realizzato su informazioni del NOA, della Columbia University e del MetOffice.