Siamo di nuovo a parlare dell’inverno dell’Emisfero meridionale, anzi, oramai dovremmo parlare di Primavera, iniziata da circa venti giorni.
Già si è detto delle ondate di freddo che a più riprese hanno colpito Sudamerica, Sudafrica e Continente Australiano, ma in modo particolare il Sudamerica ha toccato punte record di freddo e di abbondanti nevicate.
Si è detto anche dell’eccezionale estensione dei ghiacci marini antartici, alla loro massima estensione degli ultimi trent’anni, a testimonianza del freddo che è stato raggiunto quest’anno nell’Inverno meridionale.
Tuttavia, stavolta è il momento di un’ondata di freddo tardiva, in grado di far precipitare il termometro del Sudafrica a valori fortemente al di sotto della norma.
In questo caso si è trattato della formazione di un blocco anticiclonico in pieno Atlantico, che ha permesso ad aria fredda di lontana origine Antartica di giungere sulla parte ovest dell’Africa meridionale, apportandovi isoterme di 1-2°C sotto lo zero ad 850 hPa.
Come conseguenza di tutto ciò le temperature sono nuovamente scese al di sotto dello zero, con -1,7°C all’Isola di Marion, a 46° di latitudine sud (dove è anche nevicato), di -2,1°C a Calvinia, in Sudafrica, a 975 metri di quota, di -3,7°C a Sutherland, a 1457 metri di altezza, sempre in Sudafrica, ed infine di -0,6°C a Gobabis, in Namibia, a 1440 metri di quota.
Complessivamente, le temperature medie di ieri in Sudafrica ed in Namibia, sono state tra i 10 ed i 15°C inferiori alla norma.
Resta comunque lo stupore di osservare una situazione di grande caldo nell’Emisfero Settentrionale, con i ghiacci polari che hanno raggiunto il loro minimo storico in Settembre, a cui si contrappone un inverno freddissimo in quello Meridionale, con i ghiacci antartici al loro massimo sviluppo.
Le cause di questo non sono conosciute, anche se si possono fare ipotesi di teleconnessioni con la presenza della Nina, oppure con la maggiore industrializzazione dell’Emisfero Boreale, con le massime emissioni di CO2, ed ancora diverse altre teorie.
Ma nessuna è al momento convincente nello spiegare queste differenze termiche tra i due emisferi.
Difficile anche sapere cosa succederà nel prossimo inverno Boreale, anche se in passato è accaduto che gelidi inverni sudamericani sono stati seguiti da altrettanto freddi inverni europei.