Non sconfessiamo certamente una nuova avvezione fredda tra il 26/27 del corrente mese, ma quello che più ci stupisce è questa fase persistente, quindi mai “arrendevole”, della depressione fredda.
Si leggono titoli moto eclatanti, ma l’unica cosa di veramente “inossidabile”, entro un margine previsionale accettabile, sembra “l’imperituro” che sostituisce ogni altra figura pressoria: siamo , come rare volte in passato, “vittime” del vortice freddo.
Certo la fredda stagione è appena iniziata, sintomi molto evidenti li abbiamo vissuti soprattutto termicamente; ma la vera ” svolta” verso un inverno freddo, come certi centri anglosassoni indicavano, sembra ancora lontana. Mancano soprattutto le precipitazioni ed in particolar modo quelle nevose (oltrechè le effimere e illusorie basse temperature).
Come riportato sopra, vi sarà una quasi certa fase per occasioni di neve a basse quote sulle regioni centro settentrionali, ma quello che più risalta agli occhi di un osservatore “atmosferico” è l’estrema vulnerabilità di questa situazione è l’aspetto, potremmo definirlo ciclico, di una maggior componente di correnti polari marittime. Correnti fredde, ma non certamente freddissimi come molti di noi ci aspettiamo.
Un “Natale” con possibilità di precipitazioni nevose a quote non inferiori ai 700 metri su regioni del centro ovest padano; seguite da un nuovo “taglio termico” che potrebbe riportare la neve a quote medio basse, tra il 27/28 del mese di dicembre, sulle regioni centro settentrionali.
L’imprevedibilità della natura atmosferica spesso, percorre certe “anse” (il riferimento è chiaramente attribuibile a certe “reiterate” configurazioni bariche) che data una fase iniziale così marcatamente “contrassegnata”, preferiscono percorrere delle soluzione già collaudate.
Insomma una prima fase invernale non certo statica, ma che propone degli scenari già visti e delle varianti non certamente eclatanti.
Dobbiamo necessariamente procedere “passo, passo”, poiché le soluzioni che ci vengono proposte dalle “caparbie griglie atmosferiche” non sembrano al momento e nel futuro, certamente prossimo darci soluzioni di chiara controtendenza.
Sempre nel “pugno stretto della natura” che “ribelle” ad ogni condizione fisica vuole ancora segnare “un passo cadenzato”.
La stagione fredda vuole imporsi, ma la sua forza rimane relativa e condizionata da un profondo vortice freddo, che annulla ogni più “ardito” tentativo dell’ anticiclone atlantico.
Tutto, probabilmente, si risolverà entro la prima decade del mese di gennaio 2005, ma al momento accettiamo “questo organetto termico” che qualche sorpresa potrà anche recare con se, ma rimaniamo sempre appesi ad un “fil di rasoio”.
Aria polare marittima = inverno “sottotono”.
Al momento sembra così, quasi certamente qualcosa cambierà, ma dall’accurata osservazione di più emissioni quantistiche accontentiamoci di una prima “seduta ” dell’inverno “tipo mediterraneo”.
Questa non rappresenta una previsione, come da me data altre volte, ma un semplice trend evolutivo.
Domai sarà certamente un altro giorno, anche se quel giorno ancora stenta a mostrarsi con la giusta e dovuta luce.