L’eccezionale ondata di maltempo, in azione nelle ultime 24-36 ore, è fra le più intense che si ricordino negli ultimi anni e non accenna ad allentare la presa. Dalle regioni settentrionali fino a quelle meridionali, non si salva quasi nessuno da quello che risulta essere un vero e proprio bollettino di guerra. Fra fiumi in piena, allagamenti, mareggiate, smottamenti, giungono purtroppo anche notizie di vittime collegate all’estremo maltempo.
Era nelle attese la recrudescenza dei fenomeni per la giornata odierna su alcune zone, ma è autentica emergenza in varie zone della Penisola, a causa di inondazioni ed allagamenti dovuti a nubifragi di straordinaria entità. La perturbazione sta sfogando tutta la sua energia sul cuore della nostra Penisola, coadiuvata da correnti sciroccali che al momento stanno investendo più direttamente le regioni meridionali ed il Mar Adriatico. La cronaca del maltempo parte proprio da quanto sta accadendo in questo momento sul Sud.
Il flusso umido sciroccale è fra le cause dei temporali che stanno assediando da alcune ore buona parte della Sicilia e della Calabria, con nubifragi peraltro anticipati dalle nostre previsioni. Davvero straordinari gli accumuli di pioggia che si stanno raggiungendo sul messinese, ove continua tuttora a piovere. In alcune località si sono superati i 200 millimetri, con punte di 260 millimetri nella località di Castroreale. Le abbondanti piogge hanno creato già diverse esondazioni di torrenti fra Patti e Barcellona Pozzo di Gotto, che hanno portato fanghi e detriti nei centri abitati. Per prestare soccorso alle persone rimaste isolate dentro le abitazioni o le automobili è stato chiamato ad intervenire l’esercito.
Non va certo meglio in Calabria, con le precipitazioni che stanno colpendo in misura maggiore il catanzarese (picchi di oltre 200 millimetri dalla mezzanotte ad ora), come spesso accade nelle peggiori ondate di maltempo sciroccali. Ma è il vento a creare diversi problemi: la caduta di un ramo a Reggio Calabria è stata la causa del decesso di un uomo, colpito dentro la sua automobile. Le pessime condizioni del mare, oltre a creare forti problemi di navigazione sullo Stretto, continuano a mantenere isolate dai collegamenti marittimi Pantelleria, Ischia, Procida e le Isole Eolie.
Il maltempo ha picchiato duro anche sul Lazio, come ampiamente dedicato dall’informazione dei mass-media: il temporale della notte ha infatti mandato al collasso l’intera zona della Capitale, ove sono caduti 90-100 millimetri in poche ore, che hanno mandato in tilt tutta la rete dei trasporti. Bloccate alcune auto in mezzo all’acqua ed una donna è morta intrappolata ed affogata dentro l’auto in un sottopassaggio. I due fiumi principali, il Tevere e l’Aniene, sono straripati in diversi punti di periferia della città, inghiottendo alcune piste ciclabili. Maggiori le inondazioni del Tevere su alcune zone del viterbese. In tutta la Valle del Tevere e nei centri abitati posti vicini all’Aliene, la situazione è tutt’altro che tranquilla per il prossime ore in quanto i forti venti da sud rendono al momento difficoltoso il deflusso delle acque fluviali verso il mare e si temono nuove ondate di piena. Le piogge incessanti della notte hanno contribuito ad ingrossare così tanto i fiumi, ma la situazione è ulteriormente aggravata dal periodo fortemente piovoso delle ultime settimane: ben 150 mm sono caduti in pochi giorni dall’inizio del mese.
Notevoli disagi per le nuove piogge anche in Toscana, che seguono ad un periodo di fortissima piovosità. Nelle ultime 24 ore sono caduti picchi di oltre 100 millimetri su molte zone fra il Mugello, il Casentino e l’Aretino. Fa paura l’Arno, che ha superato di quasi un metro il livello di guardia tra Pontassieve e Firenze. Sono sotto osservazione anche altri fiumi, fra cui l’Ombrone. L’indebolimento delle piogge dovrebbe permettere un abbassamento dei livelli dei corsi d’acqua già nelle prossime ore, ma l’ondata di maltempo attesa Domenica non promette davvero nulla di buono.
Sul Nord si è leggermente attutita l’ondata di maltempo, dopo le nevicate che ieri avevano messo in ginocchio diverse zone. La risalita termica ha impedito nuova nevicate fino in pianura, tuttavia tra il Basso Piemonte e l’entroterra ligure si sono ancora verificati episodi nevosi fino a bassa quota. Sulle Alpi Lombarde, a causa delle imponenti nevicate, tutti i passi sono chiusi e in molte località di montagna diventa complicato lo smaltimento della coltre bianca.
Nel Veneto ci sono problemi per le piene di alcuni principali fiumi, fra cui il Piave: la causa è da addebitare alle ultime abbondanti precipitazioni, ma anche alla fusione della neve a quote medie sulla fascia prealpina, che ha aggiunto ulteriore acqua alla portata dei fiumi. I forti venti sciroccali sono la causa principale della risalita termica: l’intensità dei venti sull’Adriatico è alla base della prevista ulteriore accentuazione del fenomeno dell’acqua alta sulla Laguna Veneta. In mattinata la marea ha raggiunto i 115 cm sul medio mare, allagando il 7% della città. Fra questa notte e domattina si prevedono due nuovi picchi di marea, stavolta all’incirca di 130 centimetri (fonte Centro Previsioni e Segnalazioni Maree del Comune di Venezia).