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Nubifragi localizzati in alta Gallura e la zona di San Teodoro: il clima si estremizza anche in Sardegna?

di Andrea Meloni
15 Giu 2005 - 09:34
in Senza categoria
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Radar meteo della Sardegna, ma quest'attrezzatura funziona o no? Chi ne ha accesso? Come mai i radar meteo in Italia sono criptati? Ovvero censurati? Come mai in altri paesi sono dati disponibili al pubblico perché di pubblica utilità e comprati da soldi pubblici?
In inglese si dice “flash flood”, ovvero alluvione lampo quella avvenuta ieri pomeriggio nella zona di San Teodoro. Ma un evento simile era prevedibile?
No, ma vi sono da tempo i presupposti per attendersi che anche in Sardegna un aumento di eventi atmosferici estremi, come super temporali. Con questo nulla vorrei togliere al clima dell’Isola che è comunque abbastanza tranquillo se confrontato ad altre località del Pianeta, ma facciamo una riflessione:

a settembre un nubifragio di violenza rilevante investe Olbia, cadono oltre 130 mm di pioggia. Viene interessato un’ampia zona sino a Berchidda, alta Gallura, La Maddalena. Ma quel pomeriggio cadde tanta pioggia fino ad Ozieri, Tempio Pausiania.

A dicembre la situazione precipita: vaste zone della Sardegna orientale vengono interessate da piogge di intensità monsonica, ma non siamo in India, bensì in Sardegna. Le precipitazioni sono eccezionali, ma tuttavia trovano riscontro in altri episodi nel passato, quando le medesime località vennero interessate da precipitazioni di portata eccezionale. Stavolta si parla di oltre 500 mm di pioggia in poche ore, ma che in alcune zone si pongono a 800 in tre giorni.

Qui vi sono rilevamenti del passato che indicano punte assai maggiori, anche di 1000 millimetri, e pensate anche di oltre i 1500 di pioggia caduti in tre giorni.

Con tali masse d’acqua c’è poco da fare, non si possono che predisporre piani di emergenza e attivare per la Sardegna reali servizi di monitoraggio per gli eventi atmosferici estremi, altro che chiacchiere come spesso succede.
Ma questo dovrebbe succedere anche nel resto d’Italia, anche se in varie zone esiste una rete di rilevamento pluviometrico in real time, altro che dati a 24 ore dell’evento.

Ma andiamo a qualche mese fa: era aprile, un giorno di scirocco ed nel sud ovest della Sardegna in varie località cadono circa 100 mm di pioggia. A Capoterra esondano i fiumi, tutto il Sulcis orientale venne investito da piogge rilevanti.

Inizia il periodo asciutto e si fanno sentire i primi temporali estivi:

una ventina di giorni fa un temporale interessa alcune zone a sud del Gennargentu, ed è subito nubifragio, con torrenti che esondano, situazione di emergenza.

Dieci giorni fa, un temporale pomeridiano interessa il Goceano, alcuni paesi perdono il raccolto d’uva, i vigneti vengono privati anche del fogliame per gli effetti di una grandinata di immane violenza. La grandine rimane al suolo sino al mattino successivo. Anche le zone montane della microregione, patrimonio verde della Sardegna, sono interessate dalla grandinata, con danni alle piante.

Martedì 14 giugno 2004. Nella notte temporali stile Golfo del Benagala illuminano a giorno, per ore, vari centri abitati: ma pare che solo in alta Gallura questi temporali portino piogge anche di oltre 50 mm in mezz’ora, con nubifragi nella zona di Santa Teresa ed il suo entroterra. E’ stata una notte con una tempesta di lampi anche diverse fulminazioni in un secondo, con il rumore ininterrotto del tuono, se non accentuato dagli isolati fulmini che provocavano boati assordanti.

Pomeriggio del 14 giugno: un temporale interessa una zona a nord di Olbia, termina in breve, ma è un diluvio,mentre una seconda nube temporalesca si forma a sud della città ed imperversa per ore su San Teodoro. Qui, da stime ottenute con dati scientifici sappiamo che sono caduti tra 130 e 150 mm di pioggia in un’ora e mezza.

Insomma, c’è poco da stare allegri, il clima sta cambiando anche in Sardegna, anche se pure nel passato i temporali, occasionalmente, si sono presentati così violenti ed anche molto peggio.

Ma negli ultimi mesi, forse solo delle coincidenze, vedono un incremento degli eventi, ma sono davvero coincidenze o segnali di un clima che cambia?

Nell’estate 2002 in Sardegna si ebbero temporali di violenza indimenticabile: nel 2003 il grande caldo fu a tratti interrotto, seppur per poche ore, da temporali di intensità inaudita. Rammenterei la formazione di una grande tromba d’aria che percorse la zona tra Giave e Ploaghe. Il suo diametro fotografato da turisti in passaggio fu stimato in quasi 1 km: un immensa colonna di vento e grandine secca devastò le campagne, procurò danni ai centri abitati. Ma sempre nel 2003, a giugno, un temporale di violenza esagerata interessò Ozieri, con grandine grossa come olive, pioggia torrenziale (circa 100 mm in un’ora) e venti a raffica di 140 km/h. Anche in altre zone della Sardegna si ebbero temporali simile grave rilevanza.

Ma allora non dimentichiamo i temporali del 3 settembre 2004.

I politici parlano tanto, gli Enti preposti hanno ragione a lamentare la mancanza di fondi, con i dipendenti che vengono pagati saltuariamente.

Poi vengono i morti, le devastazioni. C’è solo da augurarsi che i mega temporali vengano solo quando i turisti non ci sono.

Rammento ancora una telefonata dello scorso ottobre di un’impresa edile della Penisola, che nel sud Sardegna sta realizzando un complesso residenziale con aree destinate a sport ed etc.

Ci chiesero una relazione su un evento che definirono eccezionale: in sostanza in zona si ebbe un temporale che provocò circa 50/60 mm di pioggia in mezz’ora e quindi si ebbero allagamenti. Per loro era un fenomeno eccezionale, mai visto, dico, nella costa sud orientale della Sardegna? In zone dove le piogge quando cadono sono non tra le maggiori d’Italia come rain rate giornaliero?

A voi le riflessioni.

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