Siamo alle prese con una fase autunnale fortemente mite, con anomalie termiche talmente esagerate che in molte parti d’Europa il clima di quest’inizio novembre somiglia più ad una tarda estate. Tra l’altro questo clima così insolito è particolarmente accentuato sulle nazioni orientali del Continente e la Russia.
La causa deriva da un anticiclone di blocco dal cuore caldo, che si alimenta con masse d’aria di provenienza sub-tropicale. Questo stesso anticiclone è uno dei fattori del maltempo violento sull’Italia, dove si sono venute a bloccare le perturbazioni.
Tralasciando il discorso attinente all’Italia, non si può certo dire che quest’autunno abbia presentato i primi freddi in tutta Europa, ad eccezione di qualche episodio isolato e sporadico. Un po’ di freddo precoce si era avuto a cavallo fra fine settembre e inizio ottobre. Clima più freddo si è avuto a tratti solo sulla Russia.
Il caldo è divenuto poi prevalente, sempre più persistente ed eccezionale fino ai giorni attuali. Qualcosa però sembra poter mutare già sul medio termine, almeno avvalendoci delle ultime tendenze elaborate dal modello europeo elaborato a Reading.
Ebbene, una cellula anticiclonica dalle caratteristiche più termiche, quindi con aria più fredda al suolo, è vista generarsi attorno al 10 novembre sull’Artico Russo. Tale anticiclone si espanderà poi alla Russia, trainando con sè masse d’aria più gelide che invaderanno la regione moscovita.
La grande novità è legata al fatto che quest’aria fredda è vista muoversi, con moto retrogrado, verso le nazioni orientali europee ed il Mar Nero. Potrebbe essere questa una svolta per queste regioni afflitte da caldo anomalo eccezionale e prolungato.
I primi freddi potrebbero arrivare fin sui Balcani, mentre molto difficilmente giungeranno sull’Italia dove non sono attese, nemmeno in prospettiva, variazioni importanti rispetto al quadro climatico così mite dell’ultimo periodo.