Ricordate il novembre dello scorso anno? Piogge a ripetizione, alluvioni, una situazione radicalmente differente da quella di questi giorni, con il “mostruoso” anticiclone simil estivo che inibisce qualsiasi velleità piovosa.
Eppure a livello di temperature al suolo, i primi 10 giorni del novembre attuale e di quello dello scorso anno, combaciano perfettamente.
Con una differenza, che lo scorso anno, rispetto a quest’anno, furono più alte le temperature minime e più basse le massime. Rispetto alla norma trentennale lo scorso anno le anomalie furono di +2,9°C per le minime e +2,4°C per le massime, quest’anno +1,9°C le minime +3,3°C le massime.
L’altra differenza riguarda le temperature in montagna, nettamente più alte quest’anno, mentre lo scorso anno fu più caldo soprattutto sulle pianure del Nord-Est. In numeri, le anomalie in montagna quest’anno hanno raggiunto i +5°C, mentre l’anno scorso si limitarono a +2°C; nelle pianure del Nord-Est anomalie limitate quest’anno a +2,2°C (+4,2°C le massime ma solo +0,3°C le minime), ben +4,5°C lo scorso (+5,2°C nelle minime).
A cosa sono dovute queste somiglianze e differenze fra i due ultimi mesi di novembre? Lo scorso anno dominarono le basse pressioni a ovest del continente, con ritorno di correnti umide meridionali, molto miti ma anche molto piovose, verso l’Italia. Le isoterme in quota furono più basse rispetto a quest’anno, ma grazie anche alla copertura nuvolosa che inibisce l’irraggiamento, le temperature furono molto alte la notte. Inoltre i prefrontali caldi (aria calda richiamata da sud che precede il passaggio del fronte) interessarono a più riprese il Sud e il versante orientale. Nella mappa sottostante possiamo vedere la configurazione barica media di inizio novembre 2014, con i venti meridionali di libeccio e scirocco ad interessare l’Italia.
Quest’anno abbiamo un enorme anticiclone subtropicale, con aria calda e secca che sta portando temperature eccezionali in collina e montagna, ma stante la stagione e la ridotta radiazione solare, negli strati più bassi dell’atmosfera l’aria diventa umida e densa e si generano nebbie e nubi basse, con temperature più basse al suolo rispetto alle quote soprastanti. Nella mappa sottostante possiamo vedere la disposizione barica di questa prima parte di novembre, così radicalmente diversa rispetto all’anno scorso.
Se questo anticiclone fosse venuto in Estate avrebbe portato temperature record anche su coste e pianure, come avvenuto quest’anno a inizio agosto, ma se fosse venuto a dicembre o gennaio avrebbe causato inversioni termiche ancora più eclatanti, con nebbie persistenti e probabile gelo in pianura, come avvenne, ad esempio, durante l’inverno del 1989.
Possiamo concludere con un dato di fatto: cambiano le situazioni atmosferiche, le configurazioni bariche, ma il minimo comune denominatore di molte stagioni degli ultimi anni rimane il caldo anomalo.