Il mese di novembre si avvia ormai a conclusione. E’ stato un mese che, dopo un inizio fresco e abbastanza piovoso, ha visto il predominio di un anticiclone di matrice subtropicale, che ha portato giornate molto calde, quasi estive, su Sicilia e Sardegna, con punte anche oltre i 30 gradi, ma molte nebbie e foschie su pianure e valli. La Val Padana è stata la zona più svantaggiata da questa situazione meteoclimatica. In diverse zone di questo ampio lembo d’Italia il sole è scomparso da due settimane, ma in qualche caso, vuoi per le nubi o per nebbie e foschie, da addirittura un mese. E la mancanza del sole e delle piogge, del passaggio di fronti in grado di rimescolare le masse d’aria, hanno causato un graduale aumento degli inquinanti dei bassi strati atmosferici.
E’ dunque una situazione che non solo per preferenze personali possiamo giudicare negativa, ma anche per le conseguenze sanitarie che può arrecare. Ma per fortuna è una situazione ormai al termine: già oggi le prime piogge sono arrivate sul Nord-Ovest e un ulteriore peggioramento è atteso per domenica. Il “poi” è ancora incerto, ma delle evoluzioni meteo potrete leggere in altri articoli di questo giornale, in questo analizzeremo invece l’andamento termico di questo “strano” mese.
“Strano” non è usato a caso. Il mese di novembre è infatti noto per un graduale e via via più marcato calo termico. E’ il mese in cui avviene il passaggio dal semestre caldo a quello freddo, e in cui dal suo inizio alla sua fine la differenza di temperatura in negativo è più elevata. A Milano, Bologna e Roma le temperature medie, sia minima che massima, calano durante il corso del mese di ben 6 gradi; a Palermo di 4 gradi e mezzo, ma è comunque il mese in cui calano di più.
Ma non così è andata quest’anno. Le temperature invece che scendere sono aumentate, hanno raggiunto un massimo il giorno 17 per poi cominciare a calare rimanendo tuttavia al di sopra, anche in questi ultimi giorni, di quelle registrate nella prima, fresca, decade del mese. Se le differenze tra le tre decadi, in termini assoluti non sono rilevantissime – la prima decade infatti ha avuto una media sul territorio nazionale di +10.6°C, la seconda di +12.4°C, e i primi cinque giorni della terza di +11.9°C – diventano elevate in relazione alla norma della rispettiva decade: l’anomalia è stata infatti negativa (cioè ha fatto più freddo della norma) durante la prima decade di 0.7°C, per passare in positivo di 2.4°C nella seconda decade, fino ad arrivare ai +3.5°C di questa prima metà di terza decade. In collina e montagna, al di sopra dello strato di inversione termica, le anomalie di questa terza decade raggiungono addirittura +6/+7°C. Sono elevate anche in tutto il Nord, nonostante le temperature massime calmierate dalla nebbia e dalle nubi; ma dallo scarso irraggiamento scaturiscono minime elevatissime, circa 6 gradi sopra la norma.
A cinque giorni dalla conclusione del mese un primo balancio possiamo dunque già farlo: il mese terminerà ben più caldo del normale, con una differenza dalla media attorno a +1.5°C. Sarà l’ennesimo mese di quest’anno più caldo della norma ’61-90: solo febbraio e ottobre non fanno parte di questo gruppo.
Le analogie con il novembre 2006 sono evidenti: anche in quell’occasione il mese iniziò piuttosto fresco e poi si scaldò notevolmente durante la seconda e la terza decade del mese, per concludere con una differenza dalla media di +1.5°C.
E il resto d’Europa? L’andamento è stato assai simile a quello italiano. Le temperature della seconda metà del mese sono state superiori a quelle della prima, il gelo è stato il grande assente del mese, caratterizzato dall’anticiclone nelle zone centro-meridionali e dalle correnti atlantiche in quelle settentrionali. All’aumentare delle temperature sono andate scomparendo le piogge, che hanno battuto con inusuale intensità solo le Isole Britanniche.
E’ impressionante notare come la maggior parte delle località europee stia avendo le stesse temperature di tre anni fa.
Se le analogie statistiche tra novembre 2006 e 2009 sono evidenti, poco o nulla però ci possono dire in merito al proseguo di questo, appena iniziato, semestre freddo.
La prosecuzione di un trend termico di questo tipo porterebbe però ad un inizio di dicembre davvero eccezionale. Per questo motivo dobbiamo aspettarci, al di là delle previsioni dei modelli e su base invece statistica, l’inizio di una fase termica in discesa, in cui le temperature dovranno in qualche modo recuperare, se non del tutto almeno parzialmente, questi venti giorni persi.