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Novembre, anche se secco, lascerà in dote importanti movimenti “invernali”

di Ivan Gaddari
22 Nov 2006 - 14:59
in Senza categoria
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Il freddo dell'Est avanza...
L’elemento saliente a breve termine.
Ci si avvia verso un graduale miglioramento, dopo la fase di chiaro stampo autunnale attualmente in essere. La depressione oceanica spingerà verso Sud ma troppo ad Ovest, portando mal tempo su Europa occidentale e risposta stabilizzante sul Mediterraneo Centro orientale, fin verso il centro Europa.

L’elemento saliente a medio termine.
Tuttavia pare perdere relativamente forza il suddetto campo anticiclonico, i cui geopotenziali non sembrano in grado d’assicurarne una durata “oltre misura”. Il suo fianco occidentale si presterà alle ondulazioni cicloniche innescate dal minimo di pressione prossimo alla Gran Bretagna, con interessamento, parziale, delle regioni Settentrionali (Ovest in pole position) e delle alto tirreniche (Toscana e, sporadicamente, Sardegna, Umbria occidentale e Ovest delle Marche).

L’elemento saliente a lungo termine.
L’azione atlantica subirà un progressivo indebolimento, che culminerà tra la fine di novembre e l’inizio dell’inverno meteorologico. Uno step fondamentale, che porterebbe l’area depressa in direzione del Mediterraneo, un aumento pressorio in Oceano e la comparsa di un nucleo, gelido a tutte le quote, del Vortice Polare tra Scandinavia e Russia Europea.

Il trend a lungo termine:
Trova conferma la tendenza barica tracciata nel precedente editoriale, ossia la possibilità che l’alta delle Azzorre, trovando terreno fertile in Atlantico, possa abbozzare il primo vero tenativo meridiano della stagione. Sul bordo orientale troverebbe così la strada spianata il nucleo gelido suddetto, con conseguenze invernali su gran parte dell’Europa Centro Settentionale ed orientale. Ed il Mediterraneo? Il calo barico sopra descritto potrebbe fungere da richiamo alle fredde correnti Settrentrionali, con primo vero peggioramento dai connotati tipicamente stagionali.

Elementi di incertezza: Certo, dare per scontata una configurazione barica nel lungo termine è impresa assai ardua. Tuttavia la media delle osservazioni sui principali modelli di previsione a lungo termine trovano mostrano una certa perseveranza in tal tipo d’evoluzione.

Resta da valutare quello che sarà l’effettiva disposizione dell’asse di spinta dell’alta pressione, imprescindibilmente associabile alla progressione, ed asaurimento, verso SudEst dell’azione depressionaria oceanica.

Fattori di normalità climatica:
I prossimi giorni saranno caratterizzati da un nuovo aumento delle temperature per correnti prevalentemente dai quadranti meridionali.

Un mese di novembre che potrebbe pertanto concludersi, in molte zone, con anomalie positive rilevanti. Attenuate, parzialmente, dal freddo prematuro registrato ai primi del mese.

Focus: evoluzione sino al 05 dicembre 2006
Come detto, la prima fase d’analisi sarà caratterizzata da tempo sostanzialmente stabile su buona parte delle nostre regioni. Precipitazioni a carattere sparso, intervallate da momenti d’intensità maggiore, andranno ad interessare il Nordovest e la Toscana. Locali sconfinamenti si potranno poi registrare su altre regioni, come la Sardegna, il Nordest, le Marche, l’Umbria, il Lazio.

Una situazione che potrebbe perdurare fin verso l’inizio del nuovo mese, quando è possibile indentificare una progressione oceanica, debolmente ciclonica, in direzione della Penisola Iberica prima, dell’Italia poi. Ecco allora che potremmo viviere un inizio dicembre all’insegna delle correnti mediamente occidentali, con baldne precipitazioni al seguito.

Evoluzione sino al 10 dicembre 2006
Già dal 5 di dicembre sembrano affaccairsi sostanziali novità. In Oceano l’alta delle Azzorre potrebbe guadagnare terreno, mentre sulla Russia europea si verrebbe a posizionare un’imponente nucleo gelido a tutte le quote. La spinta dinamica dell’anticiclone oceanico, associata all’area depressa tra Europa Centrale e Mediterraneo, potrebbe richiamare aria gelida verso Sud, col primo vero affondo invernale osservabile tra il 7 ed il 10 dicembre.

In conclusione.
La previsione odierna ricalca grosso modo quella presentata nell’ultimo editoriale, tuttavia ci riserviamo ulteriori aggiornamenti per stabilire quelli che saranno i modi ed i tempi di questa possibile, quanto probabile, prima vera fase invernale della stagione-

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