Il Nord Italia sta soffrendo la carenza di pioggia, dopo le poche nevicate, anche se in alcune occasioni sono state assai scenografiche, non c’è acqua nei fiumi, e i prati naturali sono sovente impoveriti, specie quelli delle zone di collina e soggette ad asperità del suolo.
I rovesci e i temporali che qualche giorno fa si sono fatti vedere su alcune località del Nord Italia, erano diffusi con irregolarità, ed hanno fatto piovere a macchia di leopardo, ovvero, a tratti e in forma sporadica. Inoltre, come detto, non tutte le regioni hanno avuto piogge o temporali in egual misura, e le precipitazioni non hanno tolto la situazione di siccità in corso.
Eppure c’è siccità e siccità…
L’assenza di pioggia o neve nella stagione fredda produce meno danni, oltre che meno evidente, della siccità estiva che affligge regolarmente le regioni a clima mediterranee. Quest’ultimo è un evento periodico, che fa parte del clima mediterraneo e che sarebbe anomalo se non si verificasse.
I periodi di siccità invernali, sempre più stanno affliggendo il Nord Italia, questo per varie cause, la principale è l’assenza delle Correnti Atlantiche che portavano le perturbazioni.
Senza le perturbazioni atlantiche, i periodi di pioggia si sono ridotti, e le piogge italiane vengono causate da perturbazioni mediterranee, oppure dal contrasto di aria polare con quella del mare caldo (instabilità atmosferica).
Stiamo vivendo una fase accentuata di fluttuazioni climatiche, visibile anche “ad occhio nudo”, ovvero senza strumenti e calcoli adeguati. E’ sufficiente comporre un collage fotografico, per documentare l’attuale situazione meteorologia. E tra le anomalie citerei il degrado dei nevai alpini.
Solo qualche anno fa, era la primavera 2003, si ebbe un periodo di scarse precipitazioni, ma il mese di aprile era cominciato freddo, con una forte irruzione di aria fredda che portò persino la neve in pianura sulle regioni adriatiche. Quest’anno la situazione è ben diversa, e le temperature sono state decisamente prossime alle medie.
A fine aprile venne il caldo che terminò ai primi di settembre. Ma l’estate e la calura del semestre caldo 2003 hanno avuto rilevanza storica, con condizioni di caldo record per persistenza ed in varie zone per intensità.