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Nord Italia, paura del terremoto. Cosa dice la storia?

di Ivan Gaddari
29 Mag 2012 - 14:25
in Senza categoria
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Un'immagine del terribile terremoto del 1976 in Friuli.
I terremoti che coinvolsero il Nord Italia in passato, se raffrontati al resto della Penisola, possono considerarsi meno cattivi e invadenti. Ripercorriamo quelli che furono gli eventi più significativi e cerchiamo di comprendere se eventuali timori per un sisma di grossa intensità possano trovare fondamento oppure no.

Il primo del 20° secolo si verificò nel 1901 con epicentro su Salò ed ebbe una magnitudo di 5,6 Richter. La città fu messa in ginocchio e riportò gravi danni, con ripercussioni evidenti nell’area d el Garda. Ma non vi furono vittime. Il 16 Agosto del 1916 si verificò un sisma al confine tra l’Emilia Romagna e le Marche, di magnitudo pari a 8-9 gradi sulla Scala Mercalli. Coinvolte le Provincie di Pesaro-Urbino e Rimini, le vittime furono 4.

Il 27 Marzo del 1928 un terribile terremoto interessò la Carnia, nel Friuli, con intensità di 5,7 della Scala Richter. Le vittime furono 11. Un anno dopo, il 10 Aprile del 1929, un altro sisma si verificò a Bologna e causò alcuni danni alle abitazioni. In quel caso raggiunse un’intensità di 5 punti sulla Scala Richter.

Il 18 Ottobre del 1936 si abbattè sulle Prealpi Trevigiane e fu avvertito anche in Friuli. Raggiunse magnitudo 5,9 sulla Scala Richter e provocò la morte di 19 persone. Bisogna andare al 1945 per trovare un altro terremoto, ma in quel caso interessò il Piemonte e in particolare l’Alessandrino. Non vi furono danni particolari.

Arriviamo così al 1976, al mese di Maggio. Un violento terremoto di magnitudo 6,4 della Scala Ritcher sconvolse il Friuli, causando gravissimi danni e la morte di 986 persone. Il sisma fu avvertito distintamente in tutto il Centro Nord e nei Paesi Oltralpe, e scosse di assestamento proseguirono sino al mese di Settembre. E’ tuttora considerato il terremoto più forte nel Nord Italia di tutto il 20° Secolo.

Il 21 Aprile 1995 un terremoto di magnitudo 7 della Scala Mercalli interessò la Riviera di Ponente e fu percepito in Costa Azzurra. I danni furono lievi. L’anno dopo, il 15 Ottobre 1996, fu la volta di Reggio Emilia. Raggiunse i 5,4 Richter e causò la morte di 2 persone, mentre le scosse di assestamento proseguirono per mesi. Nel 1999 si verificarono due episodi: il primo nel Forlivese, il secondo in Valtellina. Non si ebbe alcun danno. Si arriva così al 2000 e anche quell’anno si verificarono due terremoti: uno a Faenza, l’altro nel Piemonte meridionale. I danni furono occasionali e lievi.

Arriviamo al 21° secolo e il primo sisma si manifestò il 25 Febbraio, nel Mar Ligure. Fu avvertito sino in Piemonte. Il 17 Luglio un terremoto di 4,2 punti della scala Ritcher interessò la Provincia di Bolzano, causando 4 vittime. 2 giorni dopo, il 19 Gennaio, fu la volta dell’Astigiano, ma a parte la caduta di qualche calcinaccio non si verificarono grossi danni. Nel 2002 si verificarono due sismi: il primo tra la Spezia e Genova, il secondo nel Ravennate. l’11 Aprile 2003 toccò nuovamente alla Liguria e alla Provincia di Alessandria. In questo caso i danni furono ingenti, 5000 le case lesionate, 300 gli sfollati e un ferito grave. Il 14 Settembre dello stesso anno si verificò un terremoto nel Bolognese, con magnitudo 5 della Scala Ritcher.

Nel 2004 un primo terremoto interessò, a Luglio, le Alpi Giulie. Un altro, a Novembre, causò numerosi danni a Salò. Dal 2005 al 2009 diversi sismi si verificarono in Emilia Romagna, ma non provocarono particolari disagi. Si arriva così agli ultimi 2 anni, durante i quali sono stati registrati alcuni terremoti di media entità. Anche in questo caso fu interessata principalmente l’Emilia Romagna, salvo alcuni sismi che dall’estate all’autunno del 2011 interessarono le regioni del Nordovest e il Trentino Alto Adige.

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