Tra qualche ora il gran caldo che sta attanagliando alcune regioni d’Italia – in particolare quelle del Nord e la Sardegna – lascerà spazio a una contrazione delle temperature e a un accenno di cambiamento delle condizioni meteo climatiche.
Dobbiamo necessariamente evidenziare le alte temperature e l’umidità relativa, ingredienti pericolosissimi ai primi spifferi d’aria fresca. Aria fresca che, essendo più pesante, scalza l’aria caldo umida preesistente creando i presupposti per la nascita di nubi temporalesche enormi.
Durante il weekend le correnti occidentali, blande ma in ingresso già oggi sui mari di ponente, forniranno quella quantità d’aria fresca necessaria all’instabilità pomeridiana. Si comincerà dalle Alpi, laddove i temporali prenderanno ben presto il sopravvento. Poi, i primi giorni di luglio, i fenomeni temporaleschi dovrebbero spingersi in Val Padana.
Da un estremo meteo all’altro, insomma. Perché se andiamo a considerare i contrasti termici che si scateneranno si dovrà prestare realmente attenzione all’entità dei fenomeni. In questo mese di giugno abbiamo avuto la riprova – semmai ce ne fosse bisogno – di quanto il clima stia cambiando. Ampie zone d’Europa sono state investite da temporali stile “USA”, ossia vere e proprie supercelle capaci di scaricare al suolo ingenti quantità di pioggia, devastanti grandinate e venti di tempesta.
Appena ieri, giusto per citarvi un esempio, temporali di questo genere si sono abbattuti a due passi dall’Italia: Austria e Slovenia, ma poi anche Ungheria e Romania. Nazioni dove faceva estremamente caldo ed è bastato un niente per scatenare il finimondo. Ovviamente non possiamo non menzionare quanto accaduto in Emilia Romagna lo scorso weekend, allorquando chicchi di grandine enormi provocavano danni ingentissimi.
Ecco, nei prossimi giorni si dovrà fare molta attenzione a temporali di questo tipo perché le condizioni affinché possano colpire varie zone del Nord Italia ci sono tutte. Non abbiamo la certezza, questo è chiaro, ma in termini di probabilità possiamo dirvi che sono alte.
Chiaramente seguiremo la situazione, cercheremo di tenervi informati il più possibile e non appena i modelli matematici a più alta risoluzione sapranno dirci quali saranno le aree più a rischio realizzeremo altri approfondimenti.