Il treno delle perturbazioni colpisce buona parte dell’Europa Centro-Occidentale e l’Italia: dopo le 24 ore terribili della giornata di ieri, ora è il messaggio atlantico dell’onda depressionaria che avvolge l’Ovest Europa a convogliare perturbazioni dritte sul nostro Paese, con un primo impulso frontale che è già entrato pienamente in azione sul Nord-Ovest. Le fasi anticicloniche solide e durature appaiono davvero per il momento riposte in soffitta e questo andrà considerato nel momento in cui eventualmente dovesse arrivare una pausa a questo continuo susseguirsi di nubi e precipitazioni.
L’impatto della forte perturbazione di ieri si è sentito lungo tutto il territorio nazionale: verso fine giornata i fenomeni hanno interessato in maniera consistente alcune zone dell’estremo Sud, anche quelle della Puglia e della Lucania che finora hanno risentito di una situazione siccitosa, a cui le correnti sud/occidentali difficilmente possono porre rimedio. Il picco più alto di pioggia ha interessato la zona di Gioia del Colle, con quasi 80 millimetri rilevati.
Nella scorsa notte le precipitazioni più considerevoli hanno colpito il catanzarese, zona della Calabria assai soggetta ad accumuli pluviometrici abbondanti con le correnti sciroccali. L’ondata di piena di diversi corsi d’acqua ha coinvolto alcuni centri abitati, con allagamenti ed interventi di salvataggio per soccorrere persone travolte da acqua e fango.
La fenomenologia tuttavia non ha raggiunto i picchi d’intensità toccati in talune zone della Sardegna, dove nel giro di pochissime ore sono stati raggiunti picchi isolati di oltre 200 millimetri. Sull’abitato di Orosei, a cavallo della notte fra il 27 ed il 28, si sono riversati ben 280 millimetri, a testimonianza dell’alluvione lampo che ha sconvolto zone già sensibili ad eventi estremi negli ultimi 30-40 giorni.
Le regioni settentrionali hanno invece vissuto l’evento nevoso nel corso della giornata di ieri; solamente tra il Basso Piemonte e l’entroterra ligure le precipitazioni nevose hanno raggiunto livelli molto importante, ma come ampiamente ribadito più volte la neve in Val Padana a fine Novembre non è certo un evento così comune e nella settimana che si va concludendo si è avuto più di un episodio.
La giornata odierna ha portato un miglioramento delle condizioni meteo, peraltro a carattere del tutto temporaneo, poiché è già in azione un nuovo sistema frontale, stavolta di provenienza atlantica. Come previsto, la neve stavolta non sta però cadendo a quote pianeggianti, poiché l’avvezione di correnti più miti è ormai entrata nei bassi strati, scalzando l’aria più fredda a contatto col suolo, la quale ha contribuito all’evento nevoso vissuto ieri mattina.
Solo in Piemonte residue sacche fredde stanno favorendo locali nevicate fino a bassa quota: la neve sta cadendo sull’altopiano cuneese, ma a quote attorno ai 400-500 metri. In corrispondenza di fenomeni piuttosto intensi, non è escluso che qualche fiocco bagnato nelle prossime ore possa fare la sua comparsa anche sulle zone di pianura dell’astigiano ed a ridosso di Torino.
Al momento le piogge interessano anche l’Alta Toscana ed alcune zone del Lazio. I cieli sono invece generalmente sgombri dal Sud: in questi prossimi giorni il Meridione risentirà solo marginalmente del transito delle perturbazioni atlantiche e si farà sentire il tiepido respiro delle correnti meridionali, con temperature sopra la media nettamente distanti da quelle piuttosto rigide che permarranno al Nord, anche in pianura.