ARIA D’ESTATE sull’Ovest Europa Quelli attuali sono solo i primi effetti di una performance anticiclonica destinata ad assumere connotati di notevole imponenza nel corso dei prossimi giorni: l’impronta dell’area di alta pressione s’intravede chiaramente in quella vasta zona sgombra da nubi significativi che si estende su gran parte del comparto centro-occidentale, se escludiamo i focolai temporaleschi locali che si sono sviluppati fra la Polonia e la Bielorussia. Questa muraglia anticiclonica, che tende ad allargare il proprio raggio d’azione, tiene ben distanti le perturbazioni atlantiche impedendone un ingresso diretto sull’Europa: le propaggini più avanzate lambiscono appena le coste atlantiche del Continente, per poi slittare ad alte latitudini verso la Scandinavia.
Il possente anticiclone tende in parte a risentire dell’apporto di correnti calde, per il periodo, in risalita dall’Africa nord-occidentale: la Francia e la Penisola Iberica risultano essere le aree più direttamente investite da questa matrice sub-tropicale, con valori di stampo estivo che, almeno sulla Spagna meridionale (Andalusia) sono stati capaci di raggiungere i 33 gradi. Il contesto mite e soleggiato ha guadagnato terreno anche su parte del Regno Unito, dove al clima autunnale si è sostituito un po’ di tepore, specie in Inghilterra con qualche picco che ha sfiorato i 25 gradi.
Questo scenario anticiclonico dall’atmosfera estiva ingloba anche parte dell’Italia Centro-Settentrionale, con temperature estive soprattutto in Toscana e Liguria. Resta invece ancora compromesso il meteo sulle regioni meridionali, colpite dall’azione di un vortice bloccato che continua a mostrarsi energico per via del fatto che si trova centrato in pieno Mediterraneo, usufruendo così del calore marittimo in bacini come quelli meridionali italiani che conservano ancora gran parte del caldo accumulato in tutta l’estate. Stante questo scenario bloccato, si continuano a verificare situazioni temporalesche vivaci localmente anche violenti, come nel caso di alcune aree della Calabria ionica e soprattutto dell’est della Sicilia. Accumuli importanti, superiori ai 50 mm, hanno riguardato anche il palermitano ed il catanese, dove non sono mancati locali nubifragi.