Lo scenario a livello europeo resta improntato all’incontrastato dominio di una vasta circolazione depressionaria atlantica, con profondissimo perno centrato poco a nord-ovest dell’Islanda, che si comporta come una macchina perfetta per generare perturbazioni in serie, trasportate da venti zonali molto intensi per la contrapposizione più a sud, in direzione dell’Iberia, di un tenace promontorio anticiclonico. La parte avanzata del nuovo fronte perturbato ha già toccato le Isole Britanniche, preparandosi ad entrare dritta verso le nazioni centro-occidentali dell’Europa, seguendo l’altro fronte che notiamo proteso con decisione fin sull’Italia.
Il transito di una piccola onda ciclonica ha piegato le timide resistenze anticicloniche che avevano garantito meteo sostanzialmente discreto nel week-end, a parte la nuvolaglia medio-alta in transito. Un fronte perturbato più insidioso ha rotto gli indugi e, contrassegnato da un’elevata attività temporalesca, è entrato in azione sulle regioni centro-settentrionali, con i maggiori frutti in termini di precipitazioni lungo i versanti centro-settentrionali tirrenici. Si sono rivisti i furiosi temporali con bombe d’acqua, fin troppo violente per questo periodo, che avevano tanto martellato una parte della stagione autunnale.
Le piogge hanno colpito anche buona parte del Nord Italia, saltando solamente le estreme zone di Nord-Ovest. Finalmente un po’ di neve ha così interessato le zone alpine e prealpine: attualmente aria più fredda sta valicando le vette più elevate e ha consentito ai residui fenomeni nevosi delle ultime ore di propagarsi a quote prossime ai 1000 metri. Quest’ingresso freddo coincide infatti con un miglioramento ed un’attenuazione dei fenomeni, ma questa discesa termica sarà certamente preziosa per preservare gli accumuli nevosi, seppure non troppo eclatanti, che hanno interessato i settori alpini lombardi ed ora il Trentino Alto Adige.