L’alta pressione sta riprendendo in mano le redini dello scenario meteorologico in Italia, ma anche su gran parte dell’Europa Occidentali, dopo aver lasciato temporaneamente spazio all’ingresso di un fronte d’aria artica. La riscossa dell’anticiclone si accompagnerà all’ennesimo ruggito caldo non certo di poco conto: gli elevati geopotenziali della struttura anticiclonica stanno invadendo parte dell’Europa Occidentale, approssimandosi verso le zone alpine.
Questa struttura stabilizzante si gonfierà ulteriormente nelle prossime 24-36 ore, rimanendo appena defilata verso ovest, ma con massimi barici che si insedieranno a nord delle Alpi. Si creerà così quel divario barico rispetto ai nostri versanti padane che potrebbe favorire l’ingresso di deboli e locali correnti favoniche su parte delle pianure del Nord-Ovest. Come sappiamo, il foehn è un vento caldo di suo per l’effetto adiabatico che subisce nella discesa forzata dalle vette alpine: nell’attuale fase contingente, ci troviamo nella presenza d’aria calda già in origine alle quote medie-alte della troposfera, testimoniata dal fatto che l’altezza dello zero termico sta schizzando addirittura oltre i 4000 metri.
A differenza di quanto accaduto di recente, dai versanti nord-alpini si tufferà quindi aria calda che, per effetto dell’orografia e della compressione anticiclonica, giungerà ulteriormente surriscaldata verso le vallate esposte e parte delle pianure del Nord-Ovest. In sostanza, non ci sarebbe troppo da sorprendersi se fra martedì e mercoledì si dovessero raggiungere punte notevoli di 30 gradi, seppure molto circoscritte, in qualche località del Piemonte e dell’Ovest della Lombardia. Questa fiammata fuori stagione, che porterà clima simil-estivo, verrà poi spenta da metà settimana con l’approssimarsi di un cambio di circolazione legato all’ingresso di correnti ben più fresche orientali.