Dopo un inverno tecnicamente e “tragicamente” “fuori da ogni regola” e “mal digeribile”; inverno assolutamente “distonico” e fuorviante in tutti i sensi, ora ci viene prospettata, ancora debole nella sua affermazione, una fase (fuori luogo) che potrebbe segnare la rottura di un periodo così marcatamente mite.
Il punto è proprio questo… Dopo aver tanto sofferto, anche la natura non ne ha certo beneficiato, di questo “insolito tepore”, ora sembra che tantissimi modelli, come non è successo in tutto l’inverno trascorso alle nostre spalle, si venga a presentare una fase, da circa metà di questo mese, molto ricca di avvenimenti atmosferici.
A mio avviso sembra tutto regolare, la primavera spesso risulta, per certi versi, “aspra e contraddittoria”.
Probabilmente, e l’altissima frequentazione che ogni modello matematico attualmente ci indica, è che entro la seconda decade di marzo assisteremo a delle “sgradite” sorprese, in ordine alle precipitazioni e soprattutto alle “bizzarre” impennate (ahimè tardive e dannose) di un inverno che non e’ mai stato degno di tale nome.
Non è assolutamente una rivincita, tutto quello che ho descritto sopra, ma solo “una marcata stonatura” di un coro (atmosfera) che non hai mai seguito uno spartito regolare.
In cuor mio mi viene da sorridere: come può la “natura”, spinta e stressata verso i suoi estremi, poter regalarci un sorriso che avrà, anche con dannosi effetti, dalla durata di un battito di ali di una farfalla?
Non ci consola, non consolerà mai nessuno. Il freddo serve ed è indispensabile quando “la natura lo domanda” e ne chiede il “bisogno”.
Tutti gli indici stratosferici e non, in passato, si sono sciolti come “neve tra le dita”, ora aspettiamo che, privi di mani e di pensieri, il tempo atmosferico si “beffi di noi per l’ennesima volta”!
Lasciamo che sia, quasi certamente lo sarà, ma chi ci ridarà mai “il tempo perduto?”.
Cara “Natura”, spesse volte maltrattata, da “estemporanee visioni”, tu sarai sempre 1.000 passi avanti a noi, anche se noi ti vogliamo inserti in un “indotto” che ci sveli ancora i tuoi “misteri” senza “veli”.
Addio inverno, ci rivediamo il prossimo anno!