Alta pressione col freno tirato: questa può essere la definizione migliore per lo scenario meteo dei prossimi giorni sul nostro Paese. I massimi anticiclonici resteranno infatti arretrati troppo ad ovest, in corrispondenza del Vicino Atlantico e della Penisola Iberica. In questo modo una corrente nord-occidentale, sospinta da un profondo vortice depressionario tra Isole Britanniche e Penisola Scandinava, tenderà a lambire il nostro Paese. Lungo questo nastro trasportatore giungeranno diversi sistemi nuvolosi diretti principalmente sulla Penisola Balcanica, ma per la giornata di Mercoledì una saccatura più decisa riuscirà a scalfire con maggiore decisione le resistenze altopressorie sul Mediterraneo Centrale, così da portare una breve fase instabile su tutto il Centro-Sud. Come ieri, i modelli non sono ancora del tutto concordi sull’effettiva incisività di tale affondo ciclonico ed emerge in tutta sostanza una chiara differenza fra le GFS e le ECMWF, con il modello americano ben più favorevole alla penetrazione diretta della saccatura verso il Sud Italia.
Nel caso dovessimo prendere per buona la tendenza elaborata anche questa mattina dalle GFS, ecco che si avrebbe un peggioramento abbastanza consistente su diverse zone del Centro-Sud accompagnato da venti sostenuti, mentre il Nord resterebbe all’asciutto, grazie alla protezione orografica del baluardo alpino. Un elemento non meno importante sarebbe l’ingresso d’aria fredda a cui abbiamo già fatto cenno, che porterebbe la neve ad imbiancare i rilievi alpini fino a quote attorno ai 600-800 metri, come già accaduto in questi giorni. A differenza dell’ultimo peggioramento, in quest’occasione l’aria fredda, sfociando lungo l’Adriatico, privilegerebbe i settori orientali del nostro Paese e buona parte del Sud. Ma ecco ciò che potrebbe accadere Mercoledì e Giovedì, sulla base delle specifiche indicazioni del modello americano.