La figura che fa parlare di se è certamente l’alta pressione artico scandinava, che predominando per tutta la settimana, farà da baluardo all’incedere delle depressioni atlantiche che saranno costrette a deviare verso sud interessando l’Europa centro meridionale.
In realtà la situazione è assai più complessa, essendo presenti anche altre figure che pur restando di sponda al continente, giocheranno un certo ruolo per l’evoluzione delle aree depressionarie, che non avranno vita facile nell’incedere verso lo stretto canale che sarà generato tra due possenti anticicloni, quello oceanico con i massimi di pressione ben saldi in oceano ad ovest delle coste portoghesi e la già citata figura artico-scandinava.
In oceano l’attività ciclonica è assai produttiva, con sistemi perturbati e depressioni di tutto rispetto, ma con evidenti difficoltà ad entrare nel continente, dovendo appunto attraversare la barriera posta dalle due figure colleghe.
Punto debole delle strutture altopressorie è proprio il canale che attraversa Regno Unito e Francia per poi tuffarsi sul bacino del Mediterraneo.
Ma valutiamo la situazione per gradi: attualmente una discesa artica si sta palesando dalla Russia settentrionale verso il mare nostrum, per l’aggancio di area depressionaria che dalla nostra penisola si spinge verso i Balcani, con Vortice Polare stazionario sulla Russia settentrionale, favorito dalla presenza di area anticiclonica artico-scandinava, che agevola la discesa di aria fredda direttamente dal polo, ma che a causa dell’ulteriore spostamento verso levante della depressione mediterranea, interesserà solo marginalmente la nostra penisola, specie sul lato orientale, con un calo termico e dell’instabilità.
Dopo il passaggio artico, sarà di nuovo l’Atlantico a voler dire la sua con una saccatura in distensione ed affondo verso l’unico passaggio obbligato tra le due figure altopressorie che cercheranno in ogni modo di ostacolare l’entrata franca di tale depressione sul bacino del Mediterraneo.
Tale sforzo sembra riuscire relativamente; la formazione di una zona a pressione livellata, la distensione verso l’Europa centrale dell’alta artica e l’allungamento verso est di quella oceanica rallenteranno l’avanzata dell’area ciclonica fino a domenica, quando si isolerà una depressione sulla Francia, che attiverà correnti meridionali sulla nostra penisola che da lunedì sarà sede nelle regioni di nordovest ed in quelle tirreniche di nubi e precipitazioni.
Le figure anticicloniche intanto cercheranno di ricucire lo strappo ed isolare l’Atlantico, dove, a causa di una rimonta anticiclonica nel comparto americano, sarà attiva una estesa saccatura nata dalla discesa artica di contrasto alla rimonta meridiana altopressoria oltreoceano.
il richiamo meridionale che si genererà davanti ala depressione posizionata sulla Francia, darà vigore ad un’area anticiclonica di matrice africana, capace di influenzare il tempo al centro sud, con un aumento termico, ed un ostacolo all’avanzata di tale area ciclonica.
Quindi ancora nessuna stabilità per la nostra penisola, che resterà in balia di correnti artiche od atlantiche almeno fin quando la figura anticiclonica artica sarà presente e devierà le correnti perturbate verso il nostro paese.