Attualmente l’alta delle Azzorre è tornata padrona dell’oceano congiungendosi attraverso un lungo ponte meridiano con la collega artico-groenlandese, favorendo il ritorno a condizioni instabili perturbate sull’Europa centrale e la penisola scandinava.
Tale situazione lascia il bacino del Mediterraneo in una palude barica aperta alle infiltrazioni di aria più fresca favorendo così l’attività temporalesca nelle ore pomeridiane, e così sarà fino a metà settimana.
Infatti una nuovo mutamento della situazione avverrà in pieno oceano, sulla falsa riga di ciò che già è accaduto la settimana passata.
L’avanzata dal Labrador verso sudest di un sistema depressionario, che si stabilirà intorno al Regno Unito, dovendo aggirare un anticiclone di origine artica, favorirà l’avanzata a sud di tale depressione dell’alta delle Azzorre che si accingerà ad invadere la penisola iberica ed il bacino centro occidentale del Mediterraneo.
L’aria fredda di origine artica, aggirando la depressione sul Regno Unito, affonderà verso sudovest in pieno oceano, creando come già aveva fatto la settimana passata una saccatura che non farà altro che richiamare sul lato orientale-prefrontale aria calda di origine africana, che investirà la penisola iberica e la Francia, enfatizzando quindi una risposta da parte dell’alta africana.
Tale situazione, a dispetto della precedente, avrà vita assai breve sull’oceano, e la saccatura sarà rapidamente assorbita da una nuova spinta dalle aree americane di una cellula anticiclonica che si appresterà a sostituire la saccatura in rapida risalita verso nordest, e quindi la spinta africana sarà meno incisiva di quella attuale.
L’alta africana dovrebbe rapidamente cedere il passo alla collega atlantica, garantendo un tempo soleggiato e senza eccessi di caldo, nel prosieguo di una stagione dalle caratteristiche di normalità.
Sull’Europa quindi si avrà una fascia depressionaria sul comparto centro settentrionale, mentre a sud si estenderà una fascia anticiclonica che riporterà condizioni estive e stabili, se non si esclude attività temporalesca sull’arco alpino.
Nessun record al momento risulta riscontrabile né nelle temperature, che si sono mantenute sopra la norma per un periodo assai breve, né tantomeno nell’assenza di precipitazioni che grazie alla presenza dell’instabilità stanno proseguendo come si conviene nelle aree interne e montuose senza eccessi di siccità.
Quindi sono vani gli allarmismi televisivi o i proclami di estate rovente in procinto di colpire la nostra penisola: fermo restando che la prima decade di giugno proseguirà nella normalità e non escludendo punte di calore nei mesi successivi, come è nella norma della stagione estiva, non si può certo paragonarla alla terribile estate 2003 quando già da parecchi giorni eravamo sotto l’egida di una lunga siccità con punte termiche davvero allarmanti.
Prepariamoci a vivere invece alcuni giorni all’insegna dell’instabilità pomeridiana e del calo termico per poi assaporare un week-end soleggiato e caldo, ma senza eccessi.