La situazione sull’Europa continua ad essere di tipo meridiano, ma inverso rispetto al passato inverno.
Infatti ai lati del continente troviamo due strutture depressionarie, una sull’oceano Atlantico che cerca di penetrare sull’Europa, ma riesce ad influenzare direttamente solo il comparto occidentale e solo marginalmente l’Europa centrale, l’altra, ad oriente dove il tempo resta instabile, condizionato da tali sistemi di origine artica.
La stazionarietà delle depressioni oceaniche, attiva, sul comparto occidentale un flusso meridionale che enfatizza la spinta anticiclonica di tipo africano, con un’impennata termica che coinvolge le aree della penisola iberica e della Francia, come anche il bacino occidentale del mediterraneo, dove ha sede il cuore dell’anticiclone, che si spinge fino a congiungersi con la oramai onnipresente collega artica, che se in taluni momenti sembra cedere il passo al flusso ciclonico atlantico, subito riprende vigore condizionando radicalmente la situazione meteorologica generale.
Infatti è proprio la costante presenza di tale figura, che non permette la regolare traslazione del flusso zonale verso le regioni centro settentrionali europee, a costringere le depressioni ad un abbassamento di latitudine, trovando però a contrastarlo la nascente figura antagonista africana, stimolata alla rimonta, proprio dall’eccessivo affondamento della corrente a getto verso sud, che di rimando attiva un flusso meridionale, veicolo primo della risalita altopressoria di tipo sahariano.
Di qui le eccessive temperature a cui vengono sottoposte le aree sopra citate, situazione che resterà stabile fino a quando il flusso oceanico non riuscirà a trovare una fuga verso levante.
Bisognerà quindi attendere la metà della prossima settimana, per vedere traslare il flusso ciclonico verso l’Europa centrale, grazie all’avanzamento dell’anticiclone delle Azzorre verso la penisola iberica ed il ritiro verso nord dell’anticiclone artico, che permetteranno così lo sfondamento seppur non in maniera decisa del flusso depressionario verso l’Europa centrale, e la sua risalita verso latitudini più settentrionali.
Questo farà cessare il flusso meridionale intenso verso l’Europa occidentale, sgonfierà lentamente la figura anticiclonica africana, con una sua traslazione verso levante, ed un riassetto termico generalizzato.
Torneranno le piogge ben organizzate quindi sul comparto centro occidentale europeo, mentre per il Mediterraneo, dopo una fase decisamente estiva, con il rialzo termico dettato dall’influenza africana, si assisterà ad una certa diminuzione delle temperature a partire da nord, ed al ritorno delle piogge proprio su tali aree, favorite dalle correnti sudoccidentali prefrontali al sistema depressionario in traslazione sull’Europa centrale.
Nessuna paura quindi di un nuovo 2003, la situazione risulta comunque evolutiva, in un contesto che stenta sempre più a vedere attive le correnti atlantiche a favore degli scambi meridiani, che possono essere di natura artica e far precipitare le temperature su valori sotto la norma o di tipo africano, con impennate da record.