Un recente studio a firma di Paul A. O’Gorman del MIT (Massachusetts Institute of Technology) pubblicato su Nature, mette in evidenza alcune apparenti contraddizioni tra il previsto riscaldamento del pianeta (Global Warming) e un aumento dei fenomeni nevosi intensi.
Sebbene nell’emisfero settentrionale nei prossimi 100 anni le nevicate tenderanno a diminuire, le tempeste di neve in diverse regioni potrebbero invece aumentare. Secondo le stime offerte dalle simulazioni effettuate con 20 modelli climatici, nelle regioni dove la temperatura media invernale è attorno agli zero gradi vi sarà un calo delle precipitazioni nevose del 65%, ma l’intensità delle nevicate diminuirà soltanto dell’8%.
Un aumento delle nevicate si avrà soltanto nelle zone in cui la temperatura media invernale è inferiore ai -14°C, in pratica nelle zone artiche, subartiche o con estreme caratteristiche continentali (es. Siberia centrale), mentre un aumento delle tempeste di neve si potrà avere già nelle zone in cui la temperatura media invernale è inferiore ai -9°C.
Ecco pertanto che alcune città del nord degli Stati Uniti o del Canada potrebbero andare incontro ad una diminuzione delle nevicate complessive ma ad un aumento dei fenomeni nevosi estremi.
Tale risposta non lineare delle nevicate al riscaldamento climatico, suggerisce anche di non prendere a riferimento il parametro delle intensità delle nevicate per valutare i cambiamenti climatici su scala regionale.