Una vasta circolazione ciclonica tiene sotto scacco buona parte del Continente Europeo. L’intera struttura ciclonica, protesa in senso meridiano fin sul cuore del Mediterraneo, si è leggermente spostata verso est grazie ad una maggiore spinta anticiclonica di matrice oceanica verso l’Atlantico Portoghese. Le schiarite tra Spagna e Francia, in un contesto pur sempre instabile, sono il risultato del parziale spostamento verso levante della saccatura di bassa pressione.
Il regime depressionario trae ancora linfa vitale da masse d’aria fredda di matrice polare. Impulsi d’aria molto rigida con caratteristiche continentali si spinge verso le zone più settentrionali della Russia e la Lapponia, sulla strada tracciata da un campo anticiclonico che ricopre le zone polari e si estende fino alle steppe siberiane.
Parte di quest’aria fredda scende poi verso sud, assumendo caratteristiche prettamente artico-marittime. Lo scorrimento del fiume artico interessa le Isole Britanniche, la Francia, la Penisola Iberica ed il Mediterraneo Occidentale, ma in seguito all’ulteriore traslazione verso est della saccatura, l’aria più fredda si appresta a colpire il nostro Paese, con effetti comunque più ridotti rispetto al resto d’Europa.
L’Arco Alpino imporrà la sua inevitabile presenza, costringendo l’aria più fredda ad aggirare l’ostacolo e tuffarsi dalla Valle del Rodano verso la Sardegna ed il Tirreno. Attualmente già nevica a quote attorno ai 700 metri in Sardegna, ma nella giornata di domani, con l’espansione dell’aria fredda, la quota neve calerà sensibilmente anche lungo tutta la dorsale appenninica. L’ingresso freddo sarà maggiore alle quote superiori ai 5000 metri, laddove l’orografia non interagisce e ciò darà luogo a forte instabilità per il contrasto termico con l’aria pre-esistente.
Il richiamo da ovest-sud/ovest ha dominato nella giornata odierna, favorendo nevicate davvero notevoli su tutte le zone alpine centro-orientali. Soltanto quest’oggi si parla di diverse decine di centimetri di neve già fresca già a quote intorno ai 1500 metri. Considerando anche la giornata di ieri, in alcune località alpine il manto di neve fresca avrà probabilmente raggiunto apporti superiori ai 100 centimetri.
Le piogge hanno invece colpito ancora una volta con veemenza la Toscana e la Liguria, oltre alle aree pianeggianti del Triveneto e della Lombardia. Col trascorrere della giornata, il contrasto derivante dai refoli d’aria più fredda in quota hanno generato celle temporalesche a carattere più diffuso soprattutto lungo alcuni tratti costieri. Inaspettati temporali hanno interessato talune zone della Val Padana, a carattere grandinigeno sul mantovano. Nelle ultime ore l’attività elettrica si è propagata al Lazio ed alla Calabria.
Le regioni meridionali e quelle adriatiche hanno ancora risentito dell’afflusso di correnti meridionali: le intense correnti sciroccali, risalite su tutto il Mar Adriatico, hanno accentuato il livello della marea su Venezia, che ha raggiunto quasi 120 centimetri. Sulle estreme regioni meridionali si sono ancora localmente superati i 20 gradi in località come Catania o Lamezia Terme, ma domani le temperature in queste zone reciteranno un copione ben più consono all’inverno.