Stiamo attendendo un’ondata di gelo che potrebbe rivelarsi eccezionale per il periodo con anche associate nevicate che potranno risultare le maggiori dell’inverno in pianura L’Italia non è un Paese dove la neve in pianura è una condizione atmosferica normale.
Fa eccezione la Val Padana, dove la neve ha (o aveva) un’ampia permanenza al suolo favorita dalle basse temperature medie invernali, dalle nebbie, dalla copertura nuvolosa. Il periodo di maggior innevamento della Val Padana è tra metà Dicembre e fine gennaio. Talvolta la neve è rimasta al suolo per oltre 30 giorni.
Un confronto con il passato porta a indicare un generale calo dei giorni di neve e di permanenza al suolo un po’ in tutta Italia. Per esempio, nel decennio 2000-2010 la neve è stata presente al suolo ed è caduta talvolta con abbondanza come succedeva in passato, seppur con temperature in media più elevate.
La climatologia storica afferma che anche la Val Padana non è sempre sinonimo di neve invernale frequente ed abbondante. Nel periodo 1921/1960, anni prima del Global Warming, in una vasta area della Valle Padana che va dalle coste venete sin quasi a Milano, i giorni annui di nevicate di oltre 1 cm erano da 1 a 5.
Da Milano sino a Torino, la media di giorni con nevicate erano di 5-10 giorni all’anno. Nel periodo storico indicato i giorni con neve (intesi sempre come giorni con nevicate) erano di 5 medi a Milano, a Parma e Bologna 7, a Imola 6, 8 a Torino.
Uscendo dai confini padani verso l’Abetone (ma siamo in montagna) la media annua era di 31 giorni. Nell’Appennino centrale c’era una media di 30 giorni di neve al Terminillo, 60 giorni con nevicate nella stazione di Campo Imperatore (2125 m) sul Gran Sasso.
Ma andiamo ai litorali: in quello adriatico la media era da 1 a 5 giorni di neve all’anno sino al sud della Puglia, mentre nel settore ionico e tirrenico, quello delle Isole Maggiori, la neve media è di meno di un giorno all’anno.
Possiamo perciò dedurre che la neve nelle coste del Mar Tirreno era un evento eccezionale anche andando indietro di quasi in secolo. A Roma città la media di nevicate era di circa 1 giorni all’anno, a Firenze 2 giorni all’anno.
Molti storceranno il naso, perché a Roma e Firenze non nevica quasi mai. Le medie sono un insieme di numeri e quindi, per ipotesi, in grandi eventi del passato può essere accaduto di avere 7 giorni di fila con neve a Roma per poi avere 14 anni senza che si veda un solo fiocco di neve.
Molte oscillazioni ci sono per i centimetri medi accumulati. Nella Pianura Padana si andava da meno di 10 cm della fascia costiera adriatica a poco più di 20 cm nella zona di Mantova, a 40 – 45 cm dell’area tra Pavia e Milano, a circa 45 cm nelle adiacenze di Torino.
Valori importanti si avevano nelle zone collinari del basso Piemonte, in genere oltre i 50 cm, ma ancor più nel cuneese e nelle valli dell’entroterra ligure del versante padano. Qui i centimetri medi erano oltre 100. Gran neve veniva accumulata anche ai piedi dell’Appennino emiliano, a Bologna la media era 42 cm annui.
Rammentiamo ancora che quelle che indichiamo sono medie statistiche di un trentennio, e comprendono annate che furono molto nevose, come il 1956, e varie annate con nevicate record per alcune aree, specie del Centro e Sud.
Dopo aver visto questa serie di numeri, la mappa storica di un periodo della storia climatica italiana storicamente nevoso, probabilmente dovremmo iniziare a ridurre le aspettative della neve da avere ogni Inverno, e ciò soprattutto in Val Padana nonostante gli inverni siano certamente cambiati.