La neve è caduta abbondante in molte località delle Alpi centro orientali, così dell’Appennino, ma anche in Sardegna, qui fino a 500 metri, ed in Sicilia in genere oltre i 1000 metri, con accumuli di mezzo metro nei Nebrodi.
Ci troviamo in una fase in cui l’azione del vortice polare spinge masse d’aria fredda verso le medie e basse latitudini europee, dopo un periodo in cui le temperature si erano portate sensibilmente sopra la media del periodo.
Mari e Terre emerse ormai si riscaldano rapidamente, l’arrivo dell’aria fredda favorisce l’instabilità atmosferica, ovvero il rimescolamento di vari strati atmosferici: l’aria fredda presente in quota più densa e quindi più pesante di quella calda presente nei bassi strati, affonda verso gli strati bassi dell’atmosfera e si generano delle autentiche “bolle d’aria calda” che salendo verso l’alto si condensano in nubi e formano i cumulonembi.
Il cumulonembo è una nube a forte sviluppo verticale, nella fase di massima attività determina rovesci e temporali, che in coincidenza di irruzioni di aria fredda primaverile, sono spesso grandinigeni. Le regioni più colpite da queste situazioni sono quelle tirreniche (picchi su Campania meridionale, Serre Calabresi, Sardegna occidentale, con punte di 10 giorni medi di grandine all’anno).
Nella giornata di ieri, la grandine è caduta copiosa in moltissime località, in talune ha imbiancato strade, campagne, coperto tetti. Nei temporali, il vento ne può accumulare anche per decine di centimetri. Sono note grandinate anche di 50 cm in meno di mezz’ora.
Gli scambi di correnti secondo i meridiani, generano instabilità specie nel mese di aprile. Da maggio l’attività temporalesca abbandonerà gradualmente il Sud Italia e le Isole Maggiori, dove si verificherà un repentino abbassamento delle medie pluviometriche. Ma i temporali con la grandine saranno sempre probabili, anche nella stagione estiva.
La grandine è una meteora che se in marzo procura pochi danni all’agricoltura, da aprile può essere un fenomeno meteorologico particolarmente rovinoso, in quanto il chicco tende a crescere, la sua struttura diventerà più densa, quindi più pesante.
Negli ultimi anni, in Italia, si è avuta una sensibile esclation di eventi grandinigeni violenti, con situazioni paragonabili a quelle delle grandi pianure americane.
La nostra azienda, da alcuni anni, porta avanti uno studio sulla grandine che mette a disposizione delle aziende. Infatti è disponibile un report giornaliero delle grandinate in Italia ed in Europa. Per informazioni potrete telefonare allo 079.77.21.77 e parlare con Andrea Meloni, curatore del servizi, oppure, potrete scrivere ad [email protected].
La stagione dei temporali è iniziata alla grande, così anche quella di rovesci di pioggia torrenziale, raffiche di vento e grandinate.