Abbiamo avuto modo di vedere come non sono così certo rari i bruschi ritorni invernali nel mese d’aprile. Quasi tutti i maggiori eventi si sono verificati in genere nella prima metà del mese (citiamo i casi più significativi del 7-9 aprile 2003, 14-15 aprile 2001, 15 aprile 1995), nel quale spicca l’episodio del 17 e 18 aprile 1991 (leggi qui), con la neve che cadde diffusamente e con straordinaria entità. Ma vediamo alcuni episodi avvenuti nella terza decade d’aprile: nel 2001, dopo l’ondata di freddo e neve coincidente con il week-end pasquale (14-15 aprile), una seconda irruzione artica un po’ meno intensa giunse fra il 21 ed il 22 aprile, apportando spruzzate di neve fino a quote diffusamente collinari lungo l’Appennino e rilievi della Sardegna, ma attorno ai 1000 metri sulle zone del Sud Italia ed in Sicilia. Più di recente, era il 22 aprile 2013, quindi appena due anni fa, quando la neve cadde in Appennino fino attorno ai 1000 metri.
Sempre in riferimento ad episodi tardivi ancor più eccezionali avvenuti durante la terza decade d’aprile, un’altra importante ondata di freddo e neve, almeno per il Nord, si verificò il 21-22 aprile 1997, con abbondanti nevicate sull’Alto Appennino fino a quote piuttosto basse: venne imbiancata anche San Marino. La “dama bianca” non mancò nemmeno nel freddo aprile 1980: la Bora molto fredda fece ingresso prepotentemente il giorno 20 a Trieste, con nevischio ed una massima rigida di appena 4°C, che contrastò con i 20 gradi favonici di Aosta. Il 21 l’incursione fredda raggiunse il centro-sud, imbiancando Perugia e tutte le colline toscane, laziali e marchigiane anche fino ai 400 metri. Notevolissima fu poi la performance dell’aprile 1973, con neve a Bologna il 20 e persino del nevischio segnalato a Roma il giorno 21. Andando molto più indietro, il 24 aprile del 1855 a Modena fu ricordato per una tardiva nevicata.