Correnti fredde da nord continuano ad addossarsi contro la catena alpina, determinando così sui versanti sopravvento la continua genesi di nubi associate a fenomenologia. Si continua quindi ad accumulare neve fresca fino al fondovalle, soprattutto sui versanti esteri più esposti al flusso settentrionali. Le nevicate riescono a sconfinare su alcune creste di confine, soprattutto in Valle d’Aosta, sulle Alpi Retiche e sulle vallate più settentrionali dell’Alto Adige. Sui versanti più a sud situazione completamente diversa con cieli aperti ed aria limpida, per l’effetto connesso alla discesa dei venti da nord (il cosiddetto foehn) che vanno rapidamente a disperdere l’umidità accumulata per scavalcare la barriera alpina.
Se pensiamo per un momento alla situazione che vi era ancora nei primissimi giorni di dicembre, il contesto era decisamente diverso e davvero allarmante: dopo interminabili settimane d’anticiclone, non c’erano minime tracce di neve nemmeno in alta quota ed i paesaggi erano brulli e marroni, esattamente come quelli che si hanno normalmente a fine estate. Ora non è tutto rose e fiori, come ben sappiamo la penuria di neve resta ancora importante su molte aree dei versanti italiani della catena montuosa, soprattutto sulla fascia prealpina e sulle Alpi Marittime.