La fase perturbata invernale, concentrata fra domenica e lunedì, ha colpito pesantemente anche le aree più meridionali svizzere al confine con la Lombardia. Così come nelle valli di confine del Varesotto, sul Ticino Meridionale è caduta tantissima neve fresca, mediamente attorno ai 30-40 cm, ma al di sopra dei 600-800 metri di quota si sono registrati accumuli anche localmente superiori ai 50 cm, in particolare sulla Val Colla e la Valle di Muggio. Minori sono invece risultati gli accumuli di neve fresca a quote inferiori e specie in prossimità delle aree e località poste lungo le rive dei laghi, dove non si sono avuti oltre 10-15 centimetri a circa 300 metri di quota.
In una prima fase, per via delle precipitazioni troppo deboli, la neve aveva tardato ad attecchire al suolo alle basse quote, anche per via di temperature poco sopra lo zero. Sulla parte settentrionale del Ticino, per via di una minore esposizione alla circolazione meridionali, non sono caduti più di 20-30 cm di neve nemmeno attorno ai 1000 metri di quota. Considerata l’entità di queste nevicate, per il Canton Ticino si tratta probabilmente di uno degli eventi nevosi marzolini più importanti e tardivi degli ultimi decenni. Bisogna tornare indietro al marzo 1975 per trovare un evento nevoso più importante avvenuto per coincidenza negli stessi giorni. La foto in basso, della neve di ieri, è tratta da www.tio.ch