La contrapposizione fra l’aria relativamente ed umida sud/occidentale in quota e quella più fredda da est, in scorrimento a livello del suolo, ha creato quel mix ideale e favorevole alle nevicate fino a bassa quota sulle regioni del Centro Italia. In talune condizioni non basta infatti basarsi sulle temperature all’altezza di 850 hPa (circa 1300 metri nel caso specifico di oggi) per prevedere con successo la quota delle nevicate.
Nel primo pomeriggio di oggi, sulla base del radiosondaggio di Pratica di Mare, la temperatura misurata all’altezza di 850 hPa è stata di +1,6°C, un valore che certamente, analizzato singolarmente, poco avrebbe da spartire con le nevicate a bassa quota che si sono avute sul Lazio, specie sulla zona del viterbese. In realtà la confluenza d’aria piuttosto fredda da est, ai livelli più bassi dell’atmosfera, ha fortemente ridotto il gradiente termico (di solito pari a 0,6°C/+1,0°C di aumento ogni 100 metri d’altezza, a seconda dell’umidità presente nella colonna d’aria), con valori al suolo (pianura o bassa collina) che in talune zone, soprattutto laddove erano in azione le precipitazioni, non erano certo così distanti da quelli misurati in atmosfera a 1300 metri d’altezza.
Le nevicate, che inizialmente hanno interessato i settori tirrenici, si sono poi spinte sulle regioni adriatiche, interessando anche in questo caso diverse zone collinari. Il coinvolgimento delle zone di pianura ha riguardato nello specifico la Toscana e le Marche, regioni che meno hanno subito per ora il richiamo più mite ed umido innescato dal minimo di bassa pressione fra il Tirreno e la Sardegna. Nelle foto vediamo alcune nevicate del primo pomeriggio odierno in alcune località delle zone adriatiche.