L’irruzione fredda è nella sua fase iniziale. Fossimo stati in Inverno, magari a Gennaio o Febbraio, le probabilità che si potesse formare un minimo di Bassa Pressione sarebbero state nettamente inferiori. In quel periodo il Mediterraneo s’è raffreddato e non ha a disposizione il calore latente che invece possiede attualmente. Calore che, per via del caldo sregolato di Settembre e Ottobre, tarda a dissiparsi e quale miglior modo per librarsi in atmosfera se non generando pericolosi minimi ciclonici?
Si spiega così la presenza di un Vortice temporalesco sul Tirreno centro meridionale e la responsabilità del peggioramento meteo del Mezzogiorno sarà tutta sua. Peggioramento che esplicherà i suoi effetti soprattutto oggi, mentre domani inizierà a mostrarsi più debole. Alla luce della varie proiezioni modellistiche, possiamo ritenere quella di sabato una discreta giornata autunnale. Faranno eccezione la Calabria, il Salento, la Sicilia e la Sardegna meridionale, ove le nubi stazioneranno per lunghi momenti e saranno capaci di recare altre piogge. Le più forti dovrebbero verificarsi sulla parte ionica della Calabria meridionale e nella penisola salentina, anche a causa della maggiore esposizione ai venti orientali.
Venti che continueranno a soffiare con intensità tra il moderato e il forte su tutte le nostre regioni. Soltanto in Val Padana si registrerà un’attenuazione, ma ciò non farà altro che determinare l’accumulo dell’aria fredda nei bassi strati. Freddo che, come detto, si percepirà soprattutto di notte e alle prime luci dell’alba. Significa che le minime, su moltissime città, faticheranno a varcare la soglia dei 10°C. Le massime, al contrario, beneficeranno dell’abbondante soleggiamento e potranno riportarsi a ridosso dei 20 gradi. Soprattutto domenica.
Domenica che vedrà prevalere condizioni di cieli sereni o poco nuvolosi in tutta Italia. Il miglioramento sarà indotto dalla struttura Anticiclonica in costante stazionamento sull’Europa occidentale. Alta Pressione che però sembra mostrare i primi cenni di cedimento, causati da un risveglio dell’Atlantico nella fascia oceanica compresa tra l’Islanda e il Regno Unito. Secondo i dettami modellistici, l’azione ciclonica potrebbe vincere la resistenza altopressoria e distendersi sulla Francia.
Spifferi d’aria umida potrebbero cominciare a fluire sulle nostre regioni di ponente, causando un parziale incremento della nuvolosità. Inizialmente potrebbero persino rinvigorire l’area d’instabilità presente sui mari meridionali, tanto da non escludere la comparsa di qualche pioggia nelle due Isole. Ma quel che è fondamentale evidenziare è che l’intrusione di questi refoli rappresenterebbe il cenno inequivocabile di un cambio circolatorio. Non è la prima volta che sottolineiamo quanto sia importante un risveglio dell’Atlantico affinché l’Autunno possa imprimere l’accelerazione giusta anche alle nostre latitudini.
Tra martedì e mercoledì l’ulteriore avvicinamento della massa perturbata potrebbe innescare un parziale peggioramento in Liguria, in Toscana, forse nel Lazio e in Sardegna. Una tipica configurazione stagionale, tanto per capirci, ovvero una saccatura atlantica che dall’Europa occidentale cerca di distendersi sul Mediterraneo preceduta da umide e piovose correnti di Libeccio. Ora ci si chiede… sarà davvero la svolta stagionale?