Prima di iniziare questo viaggio alla scoperta delle precipitazioni verificatesi a livello mondiale nel 2004, elaborate dall’istituto americano NOAA, partiamo con la verifica dello stato dei ghiacci nell’emisfero settentrionale: l’anno che si è appena concluso è stato il terzo anno consecutivo con estensione dei ghiacci artici ai valori minimi dal 1950 ad oggi! In particolare, la copertura dei ghiacci in tutto il 2004 è risultata quasi altrettanto bassa rispetto a quella avutasi nel settembre del 2002, quando si è toccato il minimo storico assoluto appunto dal 1950 in poi.
Nessuna buona nuova, quindi, da questo punto di vista, anzi il presente non è affatto roseo! Inolte, bisogna segnalare che in genere anni particolarmente negativi per quanto concerne l’estensione dei ghiacci nel nostro emisfero, sono seguiti da notevoli miglioramenti, con una ripresa della superficie della calotta stessa. Invece sembra che si sia rotto il meccanismo della variabilità conosciuto nel passato e che questo imboccato sia un trend destinato a durare…
La copertura nevosa invernale avutasi tra dicembre 2003 e febbraio 2004 è stata invece sopra la norma rispetto al valore medio registrato tra il 1967 ed il 2004, sempre per quanto riguarda l’Emisfero Nord.
Il Nord America e la Groenlandia, in particolare, hanno avuto valori superiori al normale soltanto per la quarta volta in 16 anni. Ricordiamo che la superficie media coperta dalle nevi in inverno, nell’emisfero settentrionale, è pari a 45 milioni di chilometri quadrati.
Molto male invece per quanto concerne la copertura nevosa nel periodo primaverile, ossia da marzo a maggio, segno che la fusione delle nevi avviene sempre più rapidamente tra l’inverno e l’estate, a causa di primavere ogni volta più calde: ricordiamo che il valore medio per questo periodo è pari a 31 milioni di chilometri quadrati e che il 2004 è stato il 15° anno su 17 consecutivi a far registrare una copertura nevosa primaverile al di sotto della norma. Nel Nord America, in particolare, si è avuto il 15° anno sotto media dal 1985 in poi!
E’ andata meglio, invece, per quanto riguarda le precipitazioni in generale avutesi a livello mondiale: il 2004 è stato un anno per la quarta volta sopra la media precipitativa del periodo 1961-1990.
Nonostante ciò molte sono state le regioni del Mondo alle prese con siccità anche assai gravi: basti pensare all’India, che ha avuto un calo del 22% rispetto alla norma, o alla parte occidentale del Nord America, ormai alle prese con una siccità cronica. Stesso discorso per l’Africa Orientale, dove la situazione è senz’altro aggravata dalla povertà di quei Paesi che si affacciano sull’Oceano Indiano.
In India, va ricordato, a mancare sono state le piogge monsoniche che costituiscono buona parte del fabbisogno idrico del vastissimo Paese asiatico: è caduta soltanto l’87% della quantità d’acqua che cade di solito coi monsoni.
Dal lato opposto altre regioni del Pianeta sono state sommerse da quantitativi d’acqua molto superiori al normale. Solo alcuni esempi: il Mediterraneo Orientale e il Medio Oriente, alle prese con ripetute e copiosisime nevicate nei mesi di gennaio e febbraio. O il Brasile, dove si sono avute piogge alluvionali tra dicembre 2003 e febbraio 2004. Per non dimenticare le abbondantissime piogge cadute ad aprile tra il Messico e il Sud-Ovest degli U.S.A..