Matteo Miceli, navigatore italiano, sta tentando il giro del mondo in solitaria senza scalo in autosufficienza alimentare, idrica ed energetica. Di recente se l’è vista molto brutta, quando con la sua imbarcazione Eco40 si è venuto a trovare sull’Oceano Indiano sub-antartico, a distanza di mille chilometri dalle coste sud-orientali del Sud Africa. Il satellite ha infatti avvisato che in zona galleggiava un iceberg lungo 4 chilometri con intorno altri pezzi di ghiaccio più piccoli. Una segnalazione davvero preziosa, in quanto non è facile notare questi iceberg a distanza poiché affiorano davvero di poco dalla superficie dell’oceano.
E’ stato il satellite Sentinel-1A dell’ESA ad indicare la presenza dell’imponente ammasso di ghiaccio, suggerendo un immediato cambio di rotta ed evitando rischi d’impatto. Il pericolo era ancora più accentuato di notte, in particolare per un navigatore solitario. Questo satellite, assieme al Cosmo SkyMED dell’Agenzia Spaziale Italiana, sono in grado con i loro radar di penetrare le nuvole e con la vista ad infrarosso forniscono informazioni fondamentali per la navigazione in quel tratto d’oceano così noto per le maxi tempeste e denominato Quaranta Ruggenti e Cinquanta Urlanti, rispettivamente sotto i 40 e 50 gradi di latitudine sud.