E’ piuttosto raro osservare, durante il periodo primaverile, una convergenza di proiezioni modellistiche a lunga scadenza verso un tipo particolare di situazione, potenzialmente in grado di determinare gelate tardive, forse anche pericolose per la nostra agricoltura.
In realtà, il fenomeno delle gelate primaverili, anche durante il mese di Aprile, non è certo una novità nel nostro Paese, ed abbiamo numerosi esempi anche nel corso delle ultime miti primavere comprese tra gli anni ’90 e 2000.
Quest’anno, poi, il freddo della prima quindicina di Marzo ha tenuto indietro la vegetazione, quindi le probabili gelate avranno forse effetti meno lesivi sulle nostre colture agricole.
Ma passiamo all’esame delle diverse proiezioni modellistiche a lungo termine.
UKMO e GFS vanno a braccetto, questa volta, e la cosa è piuttosto rara, nel proporci lo sviluppo di un anticiclone Scandinavo, già annunciato per la verità da alcuni giorni, per gli inizi del prossimo mese.
La novità, semmai, sta nella previsione di una consistente discesa fredda in arrivo sulle nostre Regioni, un fatto che non era ancora sicuro, stante alle mutevoli mappe di ieri.
Solamente ECMWF, di solito “labile” sul lungo termine, stavolta ha tenuto il polso fermo, continuando da diversi run a prevedere questo “raffreddamento di Aprile” che potrebbe essere anche consistente.
Non è facile comprendere neanche la portata di questo freddo, isoterme di 5-10°C sotto lo zero ad 850 hPa potrebbero colpire il versante adriatico italiano, il che potrebbe portare, in caso di cielo sereno e calma di vento, a temperatura minime notturne negative di 5-6°C su buona parte delle pianure del Centro Nord.
Tuttavia, fare una previsione così dettagliata a distanza 6-7 giorni, appare quanto meno un azzardo, in quanto manca ancora troppo tempo per definire l’esatta traiettoria delle masse aeree.
Ma la convergenza di diversi modelli matematici rende questa previsione quanto mai attendibile, anche a lungo termine.
Ci conforta, in tal senso, anche il run mattutino delle DWD, che pone, per il 31 Marzo prossimo, l’arrivo di un “polo freddo” retrogrado in quota, dalla Russia, con una evoluzione decisamente da pieno inverno.
Tale polo freddo sarebbe in grado di provocare estese nevicate sul medio e basso Adriatico, anche a quote collinari, a causa dell’arrivo di isoterme inferiori a -5°C ad 850 hPa su gran parte d’Italia.
Si tratterebbe, come già preannunciato in un articolo di alcuni giorni fa, del classico “ritorno del freddo” che segue tipicamente, nella stagione primaverile, gli inverni più freddi e nevosi.