Nei primi giorni della prossima settimana entrerà in scena il drastico cambiamento dello scenario barico su tutta l’Europa, per la rottura del sottile ponte anticiclonico attualmente proteso dall’Atlantico Portoghese fino alla Russia Europea. L’Alta Pressione si dividerà in due parti, la prima in isolamento sulla Russia e l’altra in arretramento sul Vicino Atlantico.
Quest’ultima avrà un ruolo decisivo nel profondo cambiamento atteso sull’Europa Occidentale, in quanto tale promontorio di Alta Pressione troverà un ampio varco alle alte latitudini, andando persino ad agganciare la cellula altopressoria termica stazionaria sulla Groenlandia. L’Anticiclone in erezione sui meridiani atlantici, indebolendo l’attività del Vortice Polare alle alte latitudini, incentiverà l’immediata pronunciata discesa sul bordo orientale dell’onda ciclonica, ove scorrerà la corrente a getto polare in intrusione fin sulle nostre latitudini. Aria molto fredda polare si spingerà sulle Isole Britanniche, spingendosi più attenuata su gran parte della Francia e della Penisola Iberica.
I modelli di calcolo mostrano ancora delle moderate incertezze sulla direzione della penetrazione della saccatura in quota, con delle ripercussioni di carattere diverso per quanto concerne il nostro Paese. In particolare i maggiori dubbi si profilano sotto l’aspetto termico in quota, per questo appare inutile descrivere nel dettaglio i variegati scenari possibili. Vale solo la pena rammentare che la portata dell’avvezione fredda sarà tanto inferiore quanto più la saccatura depressionaria andrà ad affondare ad ovest del nostro Paese, in quanto le nostre regioni si troverebbero coinvolte dalla risposta di correnti più temperate ed umide sud/occidentali.
Il raffronto dei principali modelli mostra un deciso ravvicinamento fra le varie ipotesi delineate per la fase iniziale dell’evento, prevista fra Martedì 28 e Mercoledì 29, quando l’asse della saccatura penetrerà in maniera diretta fra Penisola Iberica ed Isole Baleari. In questo frangente si conferma l’importante peggioramento che colpirà più direttamente le regioni del nostro Paese esposte alle correnti sud/occidentali, in particolare la fascia prealpina centro-orientale, il Levante Ligure e parte dei versanti centro-settentrionali tirrenici. Le temperature si manterranno piuttosto miti al Centro-Sud, farà più fresco al Nord, ma non sembrano esserci le condizioni per le nevicate a quote relativamente basse sulle Alpi, indicate dagli aggiornamenti dei giorni scorsi.
La successiva evoluzione appare invece molto intricata, come mostrano le due mappe in alto, corredate dalla relativa didascalia. I modelli matematici mostrano infatti diversi scenari, fra chi propende per un maggior affondo dell’area di Bassa Pressione verso la Penisola Iberica e chi invece mostra un maggiore coinvolgimento diretto in direzione del Mediterraneo Centrale e dell’Italia.
L’affidabilità tende quindi ad abbassarsi notevolmente sull’immediata evoluzione della vigorosa penetrazione depressionaria, che rappresenta una Spada di Damocle per le carte modellistiche. Va tuttavia sottolineato come il blocco anticiclonico, in costruzione fra Mediterraneo Orientale, Europa Balcanica e Russia, renderà complesso il movimento verso est della circolazione perturbata.
Si prospetta una configurazione lentamente evolutiva anche sul lungo periodo, con un Continente Europeo letteralmente spaccato su due fronti contrapposti. Il rischio di questa configurazione di blocco, nella situazione in piccolo del nostro Paese, è principalmente quello della persistenza dei maggiori fenomeni a più riprese solo su determinate aree, mentre altre zone si troverebbero più ai margini, con penuria di precipitazioni.