La città di Mosca si ritrova ad affrontare gli insoliti disagi di una coltre nevosa spessa 53 cm, in continuo aumento.
Al contrario di quanto si pensa, la Capitale non è usa a questi quantitativi di neve: l’aria fredda che ricopre la Russia continentale presenta infatti una percentuale di umidità molto bassa, per cui le pur frequenti nevicate che ricoprono Mosca nella stagione invernale non provocano grandi accumuli di manto bianco.
Le massime nevicate si verificano invece quando masse d’aria umida di origine atlantica, oppure provenienti dal Mar Nero, riescono a “sfondare” il blocco esercitato dall’Anticiclone russo, ed a penetrare all’interno del Paese, evento che, comunque, si verifica raramente in Inverno.
Il giorno 21 Febbraio sono caduti altri 15 cm di neve ad accumularsi sul manto precedente, tanto che lo spessore ha raggiunto i 53 cm.
Si tratta del Febbraio più nevoso dal 1966, quando il manto bianco raggiunse uno spessore di 64 cm.
Anche allora si trattò di perturbazioni molto umide di origine atlantica, che scorrevano sul Continente Europeo dirigendosi verso la Russia, dopo un mese di Gennaio caratterizzato da una forte espansione dell’Anticiclone Russo e gran gelo in Europa (è da ricordare, invece, che il Febbraio 1966 fu uno dei più miti dal Dopoguerra sulla nostra Penisola).
Sono stati impiegati ben 5500 spazzini ed 8000 camion per poter sgomberare le strade della città di Mosca dai 15 cm di neve caduti ieri l’altro.
Ma la neve è continuata a cadere per altri due giorni, tanto che, all’aeroporto Sheremetyevo, il manto bianco ha raggiunto oggi uno spessore di 67 cm, con la caduta di altri 14 cm di neve, il che potrebbe essere il nuovo record di nevosità per Mosca per il mese di Febbraio.
Le precipitazioni di questo mese hanno superato la norma di Febbraio di quasi il 60%.