Da molte emissioni numeriche, compresa quella esposta in questo editoriale, si evince un nuovo nucleo freddo, preceduto da intense correnti sciroccali, guadagnare terreno verso la nostra Penisola. La fase di peggioramento, al momento non marcatissima, mostra delle similitudini con quella precedente. Tuttavia va detto che la depressione ipotizzabile, nella sua relativa dislocazione, sembra essere meno estesa della precedente alla quota di 500 hpa e facilmente assorbibile da un “contorno” anticiclonico.
Il Nostro mare, in ogni caso, rimane l’obbiettivo principale di questi vistosi scambi termici che preludono l’avanzamento della “bella stagione”. Ora dopo detto “remake”, con precipitazioni probabilmente più intense sulle nostre regioni centro settentrionali di ponente e a partire dal prossimo venerdì/sabato, si dovrebbe intravedere una disposizione delle correnti, alle medie alte quote, non più in “verticale”, ma con una componente essenzialmente più zonale e di matrice atlantica. In questo teorizzabile “passaggio” potrebbe introdursi un primo promontorio d’onda (area con curvatura anticiclonica) che, rafforzato da aria più mite proveniente dalle terre dall’Africa più occidentale, sarebbe in grado di portare un periodo più stabile e con temperature che si attesterebbero a valori pressoché intorno o superiori alla norma del periodo considerato.
Una considerazione che scaturisce da due importanti flussi (onde termiche) che aleggiano tra l’Africa più occidentale ed il Mediterraneo più orientale. Tali zone, tra cui la seconda già sotto “tiro” di detti flussi, sono solitamente la risposta più naturale all’alternarsi di cavi d’onda, molto variabili nell’area del Mediterraneo centrale. La prima “distrazione” che sarà probabilmente provocata da un vortice atlantico molto attivo, sposterà il “baricentro” del flusso mite verso le nostre regioni. Quindi apprestiamoci ad assistere ad una “quasi replica” (ex settimana scorsa) e poi osservare l’andamento di dette “spire afro-atlantiche”.