La massa d’aria fredda che dalle regioni dell’Artico Russo si era portata sulla Russia europea, dopo un lungo viaggio, ma riducendo la sua intensità nei valori estremi, ha raggiunto anche l’Europa occidentale, l’Italia e i Balcani.
E’ un evento meteorologico insolito quello che sta interessando l’Europa, che si rinnova da ben due settimane. Le previsioni che danno una riduzione del freddo nel vecchio Continente, non dovrebbero dare l’illusione di un’imminente primavera, ma solo di un intervallo dal tempo invernale più estremo. Nei primi di febbraio, una considerevole ondata di gelo proveniente dall’Artico, si estenderà verso la Russia europea. Talune proiezioni dei modelli matematici, propongono altro freddo verso l’Italia.
Anche se non ci sono state nevicate eccezionali, il freddo è giunto sulle Isole Britanniche, mentre è divenuto di nuovo marcato sulla Francia, dove è venuto un impulso di aria fredda dall’Artico. In Francia si sono avute nevicate su buona parte del Paese, con tormente sulla costa atlantica, neve sulla regione parigina, e ciò che fa notizia è stata la fitta nevicata sulle coste del Golfo del Leone.
Nevicate intense si sono avute nell’est e nel sud ovest del Paese, con problemi al traffico simili a quelli riscontrati nel Nord dell’Italia.
Sulla Francia, all’aria fredda dell’Artico ed in parte quella di origine continentale che arriva dalla Germania, si è sommato l’effetto di una serie di perturbazioni: la prima era debole e proveniente dall’Atlantico, era riuscita a transitare su un’rea di Alta Pressione, la seconda ha avuto una componente mediterranea, e si presenta attiva, con nevicate da mezzo metro nelle zone esposte.
In sintesi, aria umida, ma non mite è scivolata sopra aria fredda ed ha causato le ideali condizioni per fitte cadute di neve.
La neve debole e ad intermittenza cade in Germania, dove si è avuta una sensibile recrudescenza del gelo. Stamattina si sfiorano i -20°C nell’estremo est, i -10°C nell’ovest. Nella regione soffiano di nuovo i venti freddi dalla Russia, richiamati dal maltempo presente sulla Francia.
Il gelo, dopo la neve, attanaglia la Svizzera, con basse temperature, ma non eccezionali
Il freddo è aumentato su tutti i Paesi dell’Europa carpatico danubiana. Nella Repubblica Slovacca si misurano di nuovo -20°C, diffusamente temperature sotto i -10°C in Austria. L’influenza dell’aria russa è stata rimessa in moto dall’irruzione artica, ed il freddo è tornato ad incrementarsi.
Gelo persistente si ottiene anche in Polonia, con punte -20°C, e così anche nella regione del Mar Nero. Il freddo interessa anche la Grecia, con temperature diffusamente sotto la norma: anche nelle coste punte di 0°C, con estremo di -9°C sulle coste dell’Egeo settentrionale.
In queste regioni persiste l’influenza di una massa d’aria gelida che da due settimane investe la Russia europea.
Stamattina, il freddo investe la Penisola Iberica, con neve a quote basse sulle coste mediterranee, fiocchi di neve e gelo su Madrid, neve mista a pioggia su Barcellona, neve a tratti su Girona. In Meseta stamattina ci sono temperature anche di -8°C. La Penisola Iberica sarà interessata da maltempo per almeno 24/36 ore, per il transito di una goccia di aria fredda di origine artica.
Lo scenario appena illustrato dell’Europa è dovuto per il forte espandersi verso la Russia delle fredde correnti artiche, che continentalizzandosi intensificano la loro azione gelida verso occidente.
Dalla mappa che vediamo, si potrà osservare come i venti che giungono dall’Artico si espandono in parte verso la Russia, dove persiste una forte fase di gelo, mentre un ramo si dirige fino alla Penisola Iberica.
Nella Penisola italiana si stanno attivando correnti più miti, ma in linea con i valori che si possono misurare nel periodo. Le proiezioni dei modelli matematici di previsione, vedono un incremento della temperatura in quota, da temperatura che erano sensibilmente sotto la media, a circa 5°C oltre i valori medi.
Insomma, la relativa mitezza che avremo per vari giorni della prossima settimana non avrà caratteristiche di eccezionalità.