Siamo ancora impressionati dalle scende del film Day After Tomorow, eppure circa 90.000 anni, si ebbe un repentino cambiamento climatico che portò ad un calo progressivo della temperatura sull’interno Pianeta.
Esiste una teoria secondo cui si sarebbe verificata un’improvvisa cauta di neve a partire dalle regioni fredde (aree settentrionali, montagne), e le nevi invernali non sarebbero riuscite a fondersi durante l’estate creando un considerevole aumento delle superfici coperte dai ghiacci.
Le specie biologiche presenti nei mari, anche caldi come quelli del Golfo del Messico, in sole poche centinaia di anni si modificarono (Calder N., The weather machine – New York – 1975) da varietà che prediligono il caldo a quelle che sono tipiche di climi freddi.
Il drammatico cambiamento atmosferico verso il freddo, fu fortemente proposto negli anni ’70, quando non pochi scienziati teorizzavano un imminente glaciazione. Anche la BBC nel 1975 presentò negli Stati Uniti un eccellente documentario sull’evento freddo.
Un’altra improvvisa onda glaciale si è verificata circa 11.600 anni fa (data citata anche da Platone).
Le cause di questi improvvisi cambiamenti.
Negli ultimi anni, gli scienziati ben poco si sono soffermati a queste improvvise variazioni climatica, mentre vennero fatti molti studi negli anni ’70, quando era forte il timore di una imminente glaciazione.
La teoria più diffusa fu quella di una frattura dei ghiacci della calotta dell’Antardide. I relativi ghiacci scivolarono in mare provocando un drammatico aumento del livello delle acque marine.
Il motivo di questa notizia.
Da quanto ho potuto rilevare non sono insoliti improvvisi e repentini cambiamenti climatici. Si sa poco su eventi lontani, mentre le notizie di improvvise lunghe fasi di freddo in epoche più recenti, hanno avuto maggiori studi e soprattutto la disponibilità di dati più certi.
Pensate che nel 1900 avanti Cristo, in solo 100 anni, il margine settentrionale delle foreste canadesi si era ritirato di ben 200 km verso sud.
Presto parleremo di vari argomenti scottanti sui cambiamenti climatici ed una domanda viene spontanea: l’uomo del XXI e XXII secolo sarebbe preparato a cambiamenti climatici così repentini?