Non è più estate, a causa dell’ingresso prepotente di un’area perturbata seguita dal flusso fresco settentrionale, ancora in corso. Se questa fase pre-autunnale sarà in grado di contraddistinguere anche la restante parte del mese non si può dire, ma si è sicuramente spezzato quel trend di persistenza di condizioni eccezionali di caldo sul settore mediterraneo, andato avanti per le prime due settimane.
Questo respiro pseudo-autunnale sta tuttavia avvenendo in condizioni parzialmente anomale, come si evince da alcuni elementi. L’analisi dell’attuale schema barico mostra infatti come un vasto Anticiclone ha preso possesso di una vasta zona compresa dal Vicino Atlantico verso la Russia Settentrionale, con i massimi pressori centrati sulla Penisola Scandinava.
In questo modo il flusso depressionario atlantico è relegato decisamente più ad occidente, confinato all’Islanda e marginalmente alle Isole Britanniche. Le perturbazioni, trovandosi bloccata la strada ad est dalla barriera altopressoria scandinava, hanno dovuto cercare un varco più a sud, prendendo di conseguenza di mira il Mediterraneo, com’è avvenuto con il recente guasto meteorologico.
Non è pertanto il regolare scorrimento del flusso oceanico a contraddistinguere questi primi decisi segnali d’autunno, ma sono le “gocce fredde” ad aver causato un netto cambiamento sulle nostre regioni, riportando le piogge, che in alcune aree erano ormai attese dalla parte iniziale di Giugno.
L’inizio settimana ha poi portato la graduale progressione dell’area depressionaria verso est, in posizionamento sui Balcani. Da tale posizione la circolazione ciclonica, coadiuvata dall’Alta Pressione Scandinava, ha ulteriormente accentuato il flusso di correnti fresche settentrionali, soprattutto nei bassi strati.
I segnali di ripresa barica in quota hanno favorito un miglioramento lungo tutti i settori occidentali, mentre i versanti adriatici ed aree esposte della dorsale appenninica hanno risentito degli impulsi nuvolosi convogliati dal nucleo depressionario, con residue precipitazioni di scarso rilievo.
La traslazione verso est della circolazione perturbata ha rinvigorito il flusso settentrionale sulle regioni meridionali, soprattutto sul versante adriatico, ove si sono affacciate isoterme a 1500 metri di appena +4/+5°C, valori inferiori di ben 7-8 gradi rispetto alla media del periodo.
Come già anticipato, il miglioramento avrà però vita breve. Sulla falsariga dell’evoluzione del week-end, un nuovo sistema ciclonico proveniente dalla Manica evolverà in cut-off ancora sul cuore del Mediterraneo, ove tenderà ulteriormente ad approfondirsi unendosi alla vecchia circolazione.
La configurazione barica vedrà ancora grande protagonista il ponte anticiclonico sul Nord Europeo, il quale continuerà a convogliare correnti fresche nord/orientali sul bordo meridionale della stessa struttura altopressoria, che lambirà pian piano l’Italia, consentendo la persistenza di un clima sensibilmente più fresco della norma.