LAGO COL CRATERE – La notizia che si aspettava è giunta: dentro il lago Cherbakul è stato ripescato un enorme pezzo di roccia di probabilissima origine spaziale. Subito dopo l’esplosione in atmosfera del meteorite (era il febbraio 2013), era salito alla ribalta delle cronache il lago di Cherbakul, non lontano dagli Urali, per quell’enorme cratere fra i ghiacci superficiali, ritenuto pienamente riconducibile ad un grosso frammento inabissatosi sul lago. Gli esperti ritenevano che ci fosse molta probabilità di ritrovare sul fondo del lago anche il frammento più grande del meteorite e da diversi mesi andavano avanti i lavori per ripescare i resti del corpo spaziale. Era stata costruita anche una speciale piattaforma per la immersione dei palombari, che nelle ultime settimane hanno lavorato senza giorni di riposo e senza pause, per organizzare il sollevamento del meteorite. Mai si sarebbe pensato potesse essere rinvenuto un pezzo così grande.
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SASSO SPAZIALE DI OLTRE MEZZA TONNELLATA – Gli scienziati sembrano avere pochi dubbi della provenienza aliena del grosso masso, che pesa all’incirca 500 chilogrammi: si tratta del frammento più grande osservato finora nel Paese, visto che già erano stati ripescati una decina di massi, ma che non superavano gli 11 chili di peso. Tra l’altro anche il più grande frammento ritrovato finora era stato dichiarato autentico ([url=https://www.meteogiornale.it/notizia/29056-1-meteorite-urali-autentico-il-frammento-ritrovato]leggi qui per approfondimenti[/url]). Ora spetterà al team dell’università di Chelyabinsk stabilire se anche questo enorme frammento appartenga alla pioggia di meteoriti che si abbatterono in Russia provocando danni a cose e persone (ben 1200 feriti) all’inizio del 2013. Tutti gli indizi lascerebbero al riguardo ben pochi dubbi. Le immagini televisive russe hanno mostrato il gruppo di sub estrarre dall’acqua il pezzo di roccia lungo un metro e mezzo, dopo averlo avvolto in un involucro speciale mentre si trovava ancora sott’acqua.