L’evoluzione del Vortice Polare per i prossimi 15 giorni annuncia un cambiamento verso un marcato deterioramento del clima estivo. Se qualche settimana fa la temperatura in Groenlandia ha raggiunto valori termici da record storico, il gelo il freddo sono tornati su tutta l’area interna della grande distesa ghiacciata groenlandese. Nel frattempo, il Polo Nord, dove c’è la banchisa perennemente ghiacciata, registra temperature in rapida discesa, anche se in alcune aree i valori termici continuano a rimanere sopra la media.
Il Vortice Polare sta prendendo forza, e questo sta aumentando precocemente l’intensità delle correnti oceaniche e di quelle del Pacifico. È un’annata piuttosto anomala questa, dove i forti scambi di masse d’aria tra sud e nord e viceversa (scambi meridiani) stanno generando acute anomalie climatiche. Buona parte della Siberia continua ad avere temperature molto superiori alla media, e le previsioni per le prossime due settimane non sono buone: da queste parti, però probabilmente l’inverno piomberà d’improvviso. Nel frattempo, continueranno ad esserci condizioni meteo favorevoli per mantenere in vita i giganteschi incendi che stanno inquinando l’atmosfera terrestre.
La regione del Polo Nord, tuttavia risulta nel suo insieme, più calda della media di circa 1,3°C. Un valore decisamente inferiore rispetto allo scorso periodo.
Ci spostiamo un attimo nell’emisfero australe dove è inverno. Anche qui ci sono forti scambi di masse d’aria secondo i meridiani, che stanno generando ondate di calore fuori stagione e periodi acute di freddo. Negli ultimi giorni ci sono state nuove forti nevicate nel sud dell’Argentina, oltre che nel Perù. Alcune città sono persino rimaste isolate. Di recente, la neve è caduta varie volte anche sui rilievi sino a bassa quota in Australia. Fa più caldo nel Sud Africa, e di nuovo in alcune aree tra Argentina e Perù.
L’Antartide risulta più fredda della media trentennale di circa 0,6°C.
In questi mesi il nostro Pianeta ha visto un incremento degli eventi atmosferici estremi, probabilmente derivanti da varie cause, alcune riconducibili al riscaldamento globale, altre alle fluttuazioni del clima.
Il raffreddamento dell’area polare comporterà un calo termico anche in regioni a clima temperato. Le previsioni a lungo termine prospettano una diminuzione della temperatura in un’ampia area del Nord America. In Europa la colonnina di mercurio dovrebbe scendere parecchio nell’estremo Nord, mentre in Italia proseguirà il clima estivo, con svariate complicazioni, molto probabilmente in area mediterranea.
L’alternarsi delle stagioni, comporterà come ogni anno ampi cambiamenti nel prossimo mese, quando la durata della luce solare nel nostro emisfero si ridurrà sensibilmente, mentre a fine mese il Polo Nord piomberà nel buio per un periodo di sei mesi: qui inizierà il buio dell’inverno polare.
Nel corso del mese di settembre, rapidamente l’emisfero settentrionale, nelle aree più a nord, tenderà a raffreddarsi velocemente. In genere si raffreddano molto più rapidamente le aree a clima continentale come quelle del Nord America, ma soprattutto la Siberia.
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Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni, hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.