Febbraio non accenna a cambiare quel trend negativo o positivo, a seconda dei punti di vista, che sta caratterizzando l’intera stagione invernale. Come noto, di freddo quasi non ne abbiamo visto e questa è un’anomalia, stante una persistente circolazione mite derivante dall’eccessiva forza del Vortice Polare.
L’unico elemento confortante di un Vortice Polare così forte lo ritroviamo nei ghiacci artici, che hanno ripreso a crescere dopo un periodo di forte crisi. D’altronde, il freddo resta perlopiù concentrato sul Polo Nord, considerando che non ha modo di gettarsi deciso verso le medie latitudini.
Continua pertanto a latitare l’inverno anche sull’Italia, dove prevale l’anticiclone a più riprese, a parte fugaci parentesi nelle quali si riesce ad inserire qualche veloce impulso frontale, come sta avvenendo ora ma senza che ciò riesca a portare un clima più attinente all’inverno.
Tanto per cambiare, l’anticiclone riprenderà forza nel weekend, portando clima decisamente mite. A questo punto, per l’inverno il tempo stringe, nel senso che il calendario avanza inesorabile verso la primavera, che per il calendario meteorologico inizierà già il 1° marzo.
Tuttavia, non ci sorprenderemmo se quest’anno marzo mostrasse un volto assai più invernale di febbraio e gennaio, magari con spazio per intrusioni di aria fredda artica. Vedremo se sarà davvero così, ma intanto già nella prossima settimana ci potrebbe essere spazio per l’intrusione di masse d’aria più fredde.
Dopo un avvio settimana di tepore, per l’anomalo anticiclone sub-tropicale, già attorno al 18-19 febbraio l’anticiclone inizierà parzialmente a cedere, con il flusso nord-atlantico che tornerà ad abbassarsi di latitudine e lambire l’Italia.
In questo frangente ci sarebbe anche l’afflusso d’aria più fredda in discesa dalla Norvegia, con temperature che si riproporrebbero su livelli un po’ più invernali e più consoni al periodo. Il tempo sarebbe quindi più dinamico, ma non è in arrivo alcun freddo eccessivo.
Questa eventuale sortita invernale sarebbe peraltro ancora una volta fugace, con l’anticiclone pronto a controbattere, come sempre successo in quest’inverno. Insomma, febbraio non sembra affatto in grado di innescare una svolta profonda e tale da portare il Generale Inverno a salire in cattedra.
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