I mesi di aprile e maggio 2019 hanno fornito un meteo decisamente piovoso e particolarmente freddo, soprattutto nel mese di maggio: continue ondate di maltempo – anche di origine scandinava -, freddo acuto per la stagione, una gran quantità di piogge e di temporali, costante copertura nuvolosa, poco sole e latitanza pressoché totale di figure di alta pressione.
Sembrerebbe un bollettino piuttosto grottesco, in realtà il bimestre che ci stiamo mettendo alle spalle non è stato un fatto infausto per almeno tre motivi:
1) le scorte idriche sono ottimali, da nord a sud, in diverse regioni italiane (in particolare nel Nordest e in Emilia Romagna) la grave siccità invernale è stata completamente debellata e siamo tornati nelle medie del periodo, addirittura localmente anche al di sopra;
2) i ghiacciai e i nevai sono in stato eccellente per la stagione, soprattutto in confronto agli ultimi disastrosi anni: la quantità di neve oltre i 2500 metri è tra i valori più alti degli ultimi decenni, in particolare sulle Alpi Centrali e su quelle Orientali (sicuramente in queste aree la fusione è molto in ritardo)
3) dopo tanti mesi con anomalie decisamente positive, due mesi con anomalie neutre o fortemente negative provano a compensare il continuo riscaldamento annuale del nostro paese.
Adesso l’estate parte con un meteo tranquillo e stabile, dettato da una figura di alta pressione azzorriana, fatto comunque gradevole e gradito da molti: l’augurio è che non ci siano eccessi di temperature o clima ostinatamente secco che possa rovinare o compromettere la situazione idrica e nivometrica ottimale di quest’anno, dopo tanti anni con ghiacciai di sofferenza e siccità estiva.