Anzitutto permetteteci di dirvi che quanto sta per accadere, a prescindere da etichette più o meno corrette (inverno, autunno, primavera, etc etc), dev’essere considerato un punto di svolta. Troppe volte, nel corso della stagione, vedevamo i modelli proporci cambi di rotta sostanziali. E quante volte ci siamo scontrati con la realtà dei fatti. Una realtà che recitava “Vortice Polare piglia tutto”.
Ora che quello stesso Vortice Polare sembra voglia tirare il freno a mano (sarebbe anche ora, visto che tra poco meno di un mese comincerà la primavera astronomica) possiamo ragionare su scenari diversi. Il primo che ci viene in mente è l’attuale: una prosecuzione della dinamicità atmosferica per tutto il mese di febbraio. Significherebbe tanto, tantissimo: piogge e neve – in montagna – abbondanti, siccità meno opprimente e aria pulita.
Ma c’è anche un’altra soluzione: più freddo. L’allentamento del Vortice Polare potrebbe incentivare maggiori ondulazioni delle correnti d’aria ad alta quota, ondulazioni che servirebbero a trasportare aria più fredda alle medie latitudini. In tal senso potrebbe aiutarci l’Alta delle Azzorre, vista un po’ più pimpante in Atlantico in ultima decade.
L’ultima soluzione contemplabile, a nostro avviso la meno probabile, è che l’Anticiclone torni a farci visita. La prendiamo in considerazione perché mostrataci qua e là da qualche modello matematico di previsione, ma possiamo dirvi che a nostro avviso non ci sono più quelle condizioni tali da innescare periodi di bel tempo dalla durata preoccupante.