I primi spifferi d’aria fredda, legati ad un’irruzione gelida che sta attraversando l’Europa, stanno iniziando ad affluire sull’Italia. Siamo agli inizi della possente irruzione proveniente dalla Russia, che ribalta improvvisamente l’andamento finora abbastanza mite di marzo.
Si è generato uno scombussolamento della circolazione atmosferica in tutta Europa, con i massimi di pressione tra Mare del Nord e Scandinavia, mentre sul Mediterraneo l’anticiclone si è completamente sgonfiato e non ci saranno quindi ostacoli all’avanzata del freddo.
L’approssimarsi delle correnti gelide russe verso il nostro Paese è incentivata dalla presenza di una lacuna ciclonica con perno sulla Penisola Iberica. Il freddo sta iniziando a farsi sentire al Nord, con l’intrusione della Bora in notevole rinforzo sull’Alto Adriatico.
Molto rapidamente, nelle prossime 24 ore quasi tutta la Penisola finirà sotto tiro delle correnti rigide dai Balcani, tranne l’estremo Sud. L’ingresso così repentino dell’aria gelida innescherà dei contrasti che si potranno tradurre in nevicate a quote molto basse, anche localmente in pianura.
Vediamo quindi nel dettaglio che evoluzione meteo attenderci nel corso di domani, lunedì 23 marzo. Gli effetti delle correnti rigide dai Balcani si manifesteranno con instabilità sulle regioni centrali adriatiche dove avremo precipitazioni sparse e neve sui rilievi in calo fino a quote collinari.
Verso fine giornata la neve potrà spingersi fin verso la pianura interna tra Marche ed Abruzzo, specie dalla sera durante i rovesci più intensi. I fenomeni tenderanno ad estendersi anche al Sud, con neve sui monti. Qualche rovescio nevoso potrà sconfinare anche su Umbria orientale ed entroterra dell’Alto Lazio.
Ci sarà maggiore instabilità tra bassa Calabria e Sicilia, con anche rovesci temporaleschi e neve oltre i 1200 metri. Il Nord resterà più al riparo, ma con qualche fenomeno nevoso su Alpi Piemontesi ed Appennino Romagnolo fino a bassa quota, ma si tratterà di fenomeni molto deboli. Ampie schiarite altrove.
Il calo termico sarà l’evento saliente, con un crollo anche di 10-15 gradi rispetto ai valori degli ultimi giorni, soprattutto in montagna e sulle aree adriatiche. il raffreddamento sarà avvertito in misura anche maggiore per via del vento.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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