Ci risiamo con una nuova fase meteo sahariana. Sta esplodendo il grande caldo sull’Italia, ma il promontorio anticiclonico africano si appresta ad abbracciare oltre mezza Europa, con i massimi effetti attesi tra Penisola Iberica e Francia, poi addirittura fin verso il Regno Unito e la Scandinavia.
Il potente campo di alta pressione si insedierà su mezza Europa a seguito dell’approfondirsi sul Vicino Atlantico di una saccatura, con perno ad ovest delle Isole Britanniche. Ci sarà una spinta dinamica molto forte e prolungata che porterà alla risalita delle masse d’aria sahariane molto a nord in Europa.
Si andrà a costruire uno schema barico difficile poi da sradicare, con le due distinte aree di pressione che si contrapporranno a vicenda. L’evoluzione meteo risulterà molto lenta e la cupola anticiclonica africana, con elevati geopotenziali, è destinata a persistere e ad alimentarsi per svariati giorni.
Per quel che riguarda gli effetti sull’Italia, il caldo più intenso riguarderà le regioni settentrionali, la Sardegna e la parte tirrenica, pur con valori probabilmente meno estremi di quelli raggiunti a fine giugno. Il Sud si troverà invece lambito da correnti lievemente più fresche che affluiranno sui Balcani.
Nella seconda parte della prossima settimana si intravedono dei piccoli cenni di novità che non dovrebbero portare però alla fine traumatica del caldo. Una cellula anticiclonica andrà ad isolarsi in Scandinavia, mentre perderà leggermente forza la cupola anticiclonica tra Francia, Penisola Iberica e Italia.
In questa fase potrebbero crearsi i presupposti per l’inserimento di lievi infiltrazioni d’aria fresca in quota. Ciò non avrà però particolari effetti in termini di refrigerio, ma potrebbe rendere l’atmosfera più instabile, con il crearsi d’improvvisi temporali, la cui intensità potrebbe risultare violenta per il caldo e l’umidità.
Di fronte al caldo accumulatosi a lungo nei bassi strati, basterà davvero una piccola scintilla per scatenare un vero e proprio putiferio. Insomma, per fine luglio il caldo afoso non sarà spazzato via, ma attenzione al rischio di temporali anche violenti, possibili per via dell’indebolimento della struttura anticiclonica.