Un mese schizofrenico, meteorologicamente parlando, quello che si sta vivendo al Polo Sud geografico. Dopo un inizio freddissimo, con record giornalieri di temperatura minima battuti in serie nella prima settimana, lentamente i valori si sono rialzati, e proprio nella fase in cui, con l’avvicinarsi dell’inverno antartico, avrebbero dovuto ulteriormente abbassarsi. Nel quadro seguente è schematizzato l’andamento medio delle prime tre settimane e, tra parentesi, lo scostamento dalla normale di riferimento (1958-2002):
1-7 febbraio -42,4 °C (-7,4 °C)
8-14 febbraio -42,9 °C (-3,2 °C)
15-21 febbraio -36,8 °C (+5,5 °C)
Il 22 febbraio poi, per la prima volta nel mese la massima ha superato i -30 °C, fermandosi a -29,5 °C; da notare che, il 7 febbraio, la minima era scesa a -47,8 °C. Il trend appena esposto è tuttavia peculiare della base americana Amundsen-Scott e della regione del Polo Sud in genere; in altre aree del Plateau Antartico, infatti, la fase termica sta evolvendo secondo le dinamiche stagionali, facendo registrare valori tipici del periodo. Ecco, in sintesi, le temperature più basse raggiunte nelle prime tre settimane di febbraio nelle basi e nelle stazioni automatiche (AWS) delle aree più elevate (tra parentesi il giorno di registrazione):
Vostok -55,7 °C (15)
Concordia -57,1 °C (21)
Dome CII -56,4 °C (21) AWS
Dome Argus -57,5 °C (14) AWS
Un andamento simile a quello del Polo Sud si sta invece evidenziando nella base costiera Halley, dove le prime tre settimane sono state contrassegnate dalle medie seguenti:
1-7 febbraio -10,4 °C
8-14 febbraio -13,5 °C
15-21 febbraio -9,7 °C