Uno scenario meteo quasi completamente senza precipitazioni: questo è ciò che dobbiamo aspettarci al Nord Italia.
Avevamo già accennato che questo inverno 2018-2019 è stato contraddistinto da fasi meteo opposte: lunghi periodi asciutti e brevi periodi con piogge intense e concentrate.
Ma non solo l’inverno, anche i mesi precedenti autunnali sono stati caratterizzati da questo tipo di tempo: potrebbe essere una conseguenza dei cambiamenti climatici, o in genere dell’estremizzazione meteo.
Dando uno sguardo all’ENSEMBLE GEM (strumento noto in gergo col termine “spaghetti”, cortesia Wetterzentrale) si nota in primo luogo la lunga fase mite in quota (a 850 hPa, circa 1500 metri, ma valida anche al suolo, soprattutto nei tiepidi pomeriggi) e in secondo luogo la pressoché totale assenza di qualsiasi tipo di precipitazione: l’immagine si riferisce alla città di Torino, ma è applicabile a tutto il Nord Italia.
Questo potrebbe portare dei problemi alla lunga: l’inverno per il Nord Italia è stato abbastanza asciutto, con la stragrande maggioranza delle precipitazioni concentrate nell’unico peggioramento molto esteso del 31 gennaio – 3 febbraio. Altre brevi fasi meteo piovose ci sono state a metà dicembre a metà gennaio, lunghi periodi di fohn infine quest’ultima fase caratterizzata da assenza di piogge molto a lungo.
Il nostro augurio è che lentamente questo pattern sinottico cambi, magari con l’arrivo della primavera, visto che le precipitazioni primaverili sono estremamente importanti per le scorte idriche in vista del trimestre caldo estivo.